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Brescia, sequestrati beni per 15 milioni di euro a imprenditore vicino a clan mafiosi

La Direzione investigativa antimafia ha sequestrato beni per un valore totale di 15 milioni di euro a un imprenditore di Caltagirone (Catania) ma residente a Brescia, considerato considerato vicino ai clan mafiosi della Stidda e dei Rinzivillo di Gela. L’uomo è già recluso per reati di mafia nel carcere milanese di Opera.
A cura di Filippo M. Capra
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La Dia (Direzione investigativa antimafia) ha sequestrato, ad un imprenditore considerato vicino ai clan mafiosi della Stidda e dei Rinzivillo di Gela, beni per 15 milioni di euro. Secondo quanto riportato, il 32enne originario di Caltagirone, in provincia di Catania, ma residente a Brescia, starebbe già scontando una pena per reati di mafia nel carcere milanese di Opera.

Indagate 27 persone per aver favorito il clan ‘ndranghetista Bellocco

Durante lo scorso dicembre, la procura distrettuale antimafia di Brescia aveva iscritto al registro degli indagati 27 persone, tra cui imprenditori, prestanome e consulenti economici, in un'inchiesta parallela ad una aperta a Reggio Calabria che portò all'arresto di 40 individui legati al clan Bellocco. A tutti i 27 indagati veniva contestata l'aggravante mafiosa "per aver favorito il clan mafioso". Alcuni dei coinvolti avrebbero avuto rapporti diretti con i componenti del clan Bellocco, tra i più potenti della ‘Ndrangheta. Le accuse, a vario titolo, sono di estorsione, recupero crediti con atti di violenza e intimidazione e reati legati al traffico di rifiuti. Tutte, sono indagate per essersi messe al servizio del clan Bellocco o per aver "usufruito dei servizi mafiosi". La procura di Brescia aveva poi avvito le perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di materiale ora al vaglio degli inquirenti. "I Bellocco – ha spiegato il procuratore Bombardieri – avevano da tempo individuato aree intorno a Roma, in Toscana, nella Lombardia e in Veneto per insediare loro referenti in grado non solo di introdurre nella capitale ingenti quantità di cocaina, ma di avvicinare imprenditori disposti ad operare nel settore della raccolta e del trattamento dei rifiuti solidi urbani a Rosarno".

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