Scomparsa della piccola Iuschra: iniziato il processo all’educatrice accusata di omicidio colposo
È stata rinviata al prossimo 30 gennaio l'udienza preliminare del processo iniziato quest'oggi per la scomparsa di Iuschra Gazi, la bambina di 11 anni scomparsa durante una gita nei boschi di Serle, nel Bresciano, nel luglio del 2018. Unica imputata nel processo è Roberta Ratti, l'educatrice dell’associazione Fobap Onlus, che quella mattina, era il 19 luglio, era responsabile della dodicenne affetta da autismo. La donna deve rispondere dell'accusa di omicidio colposo. Secondo quanto si apprende l'udienza sarebbe stata rinviata a causa della trattativa in corso tra la Fobap Onlus, la fondazione bresciana dedita all'assistenza ai psicodisabili, e la famiglia della piccola Iuschra in merito a un risarcimento.
La famiglia della 12enne e la Fobap vicini a un accordo
Era il 19 luglio quando Iuschra, bambina di 11 anni di origini bengalesi affetta d'autismo, scomparve durante una gita sull’Altopiano di Cariadeghe, a Serle, in provincia di Brescia. La piccola era insieme con altri bambini affidati alla Fobap. Le ricerche sono partite immediatamente ma di Iuschra non sono mai state trovate tracce: nonostante l'intervento dei soccorritori, intervenuti con speleologi, cani molecolari, droni ed elicotteri l'esito delle ricerche è risultato negativo. Così lo scorso febbraio, dopo circa 7 mesi, la procura di Brescia ha deciso di chiudere le indagini ritenendo che "Iuschra è morta". Nell'inchiesta per omicidio colposo, unica indagata è risultata essere l'educatrice: sarebbe stata lei l'ultima a vedere la bambina correre verso il bosco per poi scomparire per sempre tra gli alberi e le grotte.