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Brescia ricorda la strage di Piazza della Loggia del 1974: 8 morti e 102 feriti

Il doloroso ricordo della strage neofascista del 1974 avvenuto a Brescia, in piazza della Loggia, compiuto con una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti, si ripete ogni anno coi parenti delle vittime e gli scampati alla follia terrorista che causò 8 vittime e 102 feriti: fu l’inizio della strategia della tensione che insanguinò l’Italia degli anni Settanta e Ottanta.
A cura di Redazione Milano
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Il 28 maggio di ogni anno la città di Brescia commemora l'attentato terroristico del 1974 che nel corso degli anni è stato ricordato come strage di piazza della Loggia, compiuto con una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti e fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione anti-terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della Cisl Franco Castrezzati, di Adelio Terraroli del Partito Comunista Italiana e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. L'esplosione causò la morte di 8 persone e il ferimento di altre 102. Le vittime furono Giulietta Banzi Bazoli; Livia Bottardi; Alberto Trebeschi; Clementina Calzari Trebeschi; Euplo Natali; Luigi Pinto; Bartolomeo Talenti e Vittorio Zambarda. La matrice della strage fu di estrema destra, attraverso l'organizzazione terroristica neofascista Ordine Nuovo.

La strage di piazza della Loggia è considerata una delle più gravi degli anni Settanta, inscritta nella cosiddetta ‘strategia della tensione‘, insieme alla strage di Piazza Fontana di Milano del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 1980 (85 morti).

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