Brescia, prende 1000 euro di pensione ma ha 4 milioni nascosti all’estero: denunciato ex operaio
Un'operazione coordinata dalla guardia di finanza di Brescia ha portato alla luce un tesoretto di 4 milioni di euro intestato a un ex operaio bresciano, ora in pensione. Da quanto ricostruito dalle Fiamme gialle, l'uomo avrebbe occultato per anni i proventi illeciti generati dai numerosi reati tributari commessi dal genero, in passato già condannato per associazione a delinquere nell'ambito di una maxi-frode fiscale nel settore dei rottami metallici. Per nascondere i fondi neri sono stati necessari una serie di passaggi e di trasferimenti di denaro da un paradiso fiscale all'altro: dalla Svizzera al Liechtenstein fino ad arrivare alle Isole Bermuda. Una strategia criminale ideata per depistare eventuali indagini delle forze dell'ordine, che nonostante le accortezze del pensionato sono riusciti a risalire al denaro indebitamente generato.
L'avvio delle indagini da parte della guardia di finanza
I sospetti dei finanzieri di Brescia sono stati generati dalla richiesta all'Agenzia delle entrate da parte dell'operaio in pensione di ottenere l'accesso alla voluntary disclosure, una procedura che permette ai contribuenti che detengono patrimoni o attività finanziaria all'estero di regolarizzare la propria posizione fiscale, penale e amministrativa con l'erario, pagando una piccola somma. Tale richiesta però non collimava con il profilo reddituale dell'uomo, che risultava proprietario di un appartamento di classe economica, di un'utilitaria e dichiarava di percepire una pensione da mille euro al mese. Da qui la scelta di avviare un'indagine approfondita, suffragata da una collaborazione internazionale e coordinata dalla procura di Brescia. Grazie all'operazione è emerso che i 4 milioni di euro sarebbero il risultato dei reati fiscali commessi dal genero dell'ex operaio, che in qualche modo sarebbe riuscito ad occultare i fondi illeciti, trasformandoli anche in denaro contante, attraverso quello che viene definito un "forziere bancario estero", ovvero un pacchetto di conti correnti esteri.
Il risultato delle indagini
L'indagine del comando provinciale della guardia di finanza di Brescia ha preso il nome di "Wrong disclosure", per via della scelta dell'operaio, rivelatasi errata, di richiedere la voluntary disclosure. A conclusione dell'operazione gli uomini delle Fiamme Gialle hanno sequestrato beni per una valore complessivo di oltre 4 milioni di euro, tra liquidità, strumenti finanziari, beni immobiliari e polizze varie tutte riconducibili al pensionato, che è stato denunciato.