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Covid 19

Brescia, parroco celebra il primo funerale in chiesa dopo due mesi

Si è tenuto alla presenza di undici persone, tutte munite di mascherine e distanziate, il primo funerale in una chiesa a Brescia dopo quasi due mesi. Si tratta di una delle novità previste dal dpcm dello scorso 26 aprile che apre alla cosiddetta Fase 2: a celebrare il rito funebre don Marco Mori, parroco del quartiere San Paolo.
A cura di Chiara Ammendola
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A Brescia il primo funerale in chiesta dopo quasi due mesi di sepolture effettuate senza rito funebre: così undici persone suddivise in otto banchi hanno potuto partecipare al funerale tenutosi lunedì 4 maggio nel primo giorno della Fase 2, a Brescia. A celebrare i funerali di un uomo di 81 anni morto a causa del Coronavirus, il parroco del quartiere San Paolo, don Marco Mori: tra i presenti in chiesa non vi era però la figlia dell'uomo, la donna è infatti ancora ricoverata in ospedale a causa del Covid-19. Prima dell'ingresso in chiesa gli otto presenti che indossavano la mascherina sono stati sottoposti alla misurazione della febbre, cosa che però non è obbligatoria. Inoltre è stato chiesto loro di igienizzarsi le mani.

Tra le novità contenute nel nuovo dpcm del governo in merito all'emergenza Coronavirus vi è proprio la celebrazione delle cerimonie funebri finora vietate, preferibilmente all'aperto, in un luogo sanificato e con un massimo di 15 partecipanti. Le misure anti Covid-19 prevedono per i partecipanti l'obbligo di mascherina e il mantenimento della distanza di sicurezza, misure che sono state specificate in una circolare, inviata ai prefetti, del capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari. Le altre celebrazioni religiose potranno essere effettuate a partire dal 10 maggio.

Nella circolare si specifica che le cerimonie devono essere circoscritte esclusivamente in un edificio di culto o in un luogo all’aperto, svolgendosi comunque in un tempo contenuto; che una volta terminato il funerale, i partecipanti dovranno allontanarsi evitando assembramenti e, soprattutto, cortei di accompagnamento del feretro; che tutti i riti previsti debbano comunque compiersi nel medesimo luogo in cui viene celebrata la cerimonia funebre; che, nel caso in cui venga celebrata la Messa, e non la sola liturgia della parola, sia evitato il contatto fisico e lo scambio del segno della pace, in continuità con le disposizioni ecclesiastiche già emanate.

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