Brescia, offende Iginio Massari su Tripadvisor: costretto a risarcire il pasticcere
Un commento di troppo, l'ennesimo, forse, offensivo e di cattivo gusto, che questa volta però non era andato giù a Iginio Massari, celebre pasticcere italiano. Così le parole di una coppia bresciana, dopo la denuncia del proprietario della celebre pasticceria Veneta di Brescia, sono finite davanti a un giudice che ha dato ragione al pasticcere. I fatti risalgono al maggio 2013 e sono stati riportati dal quotidiano "Il Giorno": "Se questa è la tua pasta di mandorle allora non sai cosa sia la realtà. La crema pasticcera è vomitevole. Sarai pure un pasticcere stellato, ma se vuoi imparare a lavorare devi assaggiare i nostri prodotti del Sud Italia", scriveva così il giovane cliente probabilmente dopo aver provato un dolce della celebre pasticceria. Il commento, rilasciato sul noto portale Tripadvisor che raccoglie le recensioni dei clienti di ristoranti e locali, è stato subito notato da Massari che lo ha sottoposto alla polizia postale.
Massari ha fatto causa per diffamazione aggravata
L'autore del commento è stato così rintracciato: gli è stato contestato il reato di diffamazione aggravata ma il procedimento in realtà si è fermato grazie a un accordo trovato tra i legali di Massari e del commentatore. Quest'ultimo infatti avrebbe innanzitutto chiesto scusa al pasticcere attraverso una lettera, e poi lo avrebbe risarcito per il danno di immagine arrecato con una somma di denaro che Massari avrebbe già devoluto a "Zebra Onlus", associazione del territorio che tra le proprie finalità ha quella di acquistare materiale diagnostico dedicato ai presidi ospedalieri dedicati ai bambini. La cifra oggetto dell'accordo non è stata resa nota ma nelle prossime settimane l’accordo sarà reso valido da una sentenza: "L'auspicio è che anche Tripadvisor, come altri siti che permettono la pubblicazione di recensioni, adotti una politica di maggiore attenzione – il commento di Massari – nel rispetto della libertà di espressione costituzionalmente garantita va, però, permessa la possibilità di tutelare chi viene bersagliato da recensioni ‘sopra le righe'".