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Brescia, il corso che vuole “guarire” i gay: “Prega con noi e rinascerai etero”

La comunità Lot, guidata dall’ex attivista dell’Arcigay Luca di Tolva, promette di “guarire” gli omosessuali con un ciclo di preghiera e meditazione. “L’omosessualita? Non esiste, siete solo persone con un problema”.
A cura di An. Mar.
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Ricordate la criticatissima canzone di Povia del Sanremo 2009, "Luca era gay (e ora sta con lei)"?, beh ora Luca di Tolve, proprio lui, quello del ritornello, guida una comunità religiosa con un compito preciso: aiutare gli omosessuali a superare il proprio "problema". Si tratta del piccolo gruppo Lot – come racconta il reportage del quotidiano la Repubblica – prende il nome dell'uomo che scappò da Sodoma e Gomorra e si riunisce tra le montagne  in località Sant'Obizio, nel Bresciano, non lontano dalle terme di Boario. Al timone della comunità c'è l'ex attivista dell'Arcigay Luca di Tolva, insieme ad altri tre leader, un frate francescano e un padre passionista a cui è affidata la parte spirituale del percorso. Per partecipare  al corso "Adamo ed Eva: dove siete?", che costa 185 euro, occorre espletare qualche formalità. Anzitutto identificarsi, allegando a un questionario conoscitivo la copia della propria carta di identità Il questionario indaga "il problema" dal "punto di vista sessuale" o "emozionale".  Il percorso si svolge tra canti, preghiere e confessioni, meditazioni con la luce spenta e soprattutto slide e lezioni dai titoli tipo "I meccanismi della confusione sessuale", intervallati da spazi illustrativi con slide che spiegano i meccanismi del"Narcisismo e idolatria relazionale".

A partecipare sono varie categorie di persone: dagli imprenditori, ai professionisti passando per gli attivisti di estrema destra. Ogni mattina la sveglia è scandita dalla messa alle 7.45  seguita dalla colazione e da un fitto seguirsi di lezioni, sedute e preghiere, il tutto fino alle 22.30. Gli ospiti sono invitati a raccontarsi cominciando dal "problema", che può essere cagionato, spiegano le guide, da carenze affettive che affondano le radici lontanissimo, ai primi attimi trascorsi o più probabilmente non trascorsi, con la madre. L'omosessualità viene spiegata come la deriva di un problema psicologico che, secondo i tutor, può essere superato. Una ferita, che può richiudersi. Fondamentale in questo corso l'indottrinamento spirituale: "La guarigione dipende da quanto si apre il nostro cuore a Gesù e da quanto si è disposti a sacrificare il proprio corpo alla volontà di Dio". E mentre ci si impegna a "non far soffrire dio", si deve badare anche ad evitare le insidie di Satana, perché nel corso il suo nome viene ripetuto più volte. Al termine del percorso ci si lava in un battesimo di rinascita alla nuova vita da eterosessuali e, infine, si lascia la comunità, dove ricomincia un altro ciclo all'insegna del mantra: "L'omosessualità non esiste e voi non siete gay, siete solo persone che hanno un problema".

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