Brescia, epidemia di polmonite: “La rete idrica non è il vettore del contagio”
"Dopo aver controllato la rete di distribuzione dell'acqua potabile è stata esclusa la possibilità di possibili collegamenti tra i diversi Comuni coinvolti". Per gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, l'acqua corrente non è la fonte di contagio dell'epidemia di polmonite che ha colpita la Bassa Bresciana. I laboratori dell'Iss hanno analizzato oltre 50 campioni provenienti da diversi punti della rete idrica, e nelle abitazioni dei pazienti a cui è stata diagnosticata la legionellosi. I casi finora riscontrati nei Pronto Soccorso sono stati 235, 2 i decessi messi in relazione con certezza al virus, mentre rimaner da chiarire con certezza la causa del decesso di una terza persona. un 68enne spirato nel pomeriggio di ieri all'ospedale Gavardo di Brescia.
Gli esperto invitano dunque a ritirare tutti i provvedimenti che invitavano i cittadini a limitare l'uso dell'acqua corrente: "Riguardo gli aspetti di comunicazione verso la popolazione, i Sindaci coinvolti (immediatamente convocati dall’autorità sanitaria locale di Brescia) hanno ricevuto supporto e linee guida per la comunicazione del rischio alla popolazione, sottolineando che attualmente non ci sono motivi per limitare l’uso dell’acqua. Le Ats (Agenzie di tutela della salute) interessate hanno informato la popolazione anche attraverso i loro siti istituzionali".
Da dove viene allora il virus che ha provocato l'epidemia? "L'inchiesta epidemiologica e microbiologica di tutti i casi – precisano gli esperti Iss – è ancora in corso ed è finalizzata a trovare un'eventuale esposizione comune quale: frequentazione di ambienti, sia lavorativi che di svago o attività commerciali, partecipazioni ad eventi pubblici o altro". L'ipotesi avanzata e che è in corso di verifica è che possa insidiarsi nelle "torri di raffredamento degli insediamenti industriali della zona". Ipotesi rafforzata dal fatto che tutti "i Comuni interessati sono situati vicino al fiume Chiese".