Brescia, botte e maltrattamenti alla moglie: telepredicatore ai domiciliari
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia ha deciso di concedere gli arresti domiciliari ad Abu Ammar al-Sudani, il telepredicatore che solo una settimana fa è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti e lesioni ai danni della moglie. L'uomo, 46enne sudanese e noto nella provincia di Brescia, come predicatore su alcune reti televisive locali, era stato denunciato dalla moglie, di circa 20 anni più giovane, per le continue aggressioni avvenute anche quando la donna era incinta.
La moglie accusata di calunnia
Durante l'interrogatorio di convalida, il 46enne avrebbe negato tutto e il suo difensore, l'avvocato Alberto Scapaticci, avrebbe sottolineato che in passato la moglie del telepredicatore aveva già denunciato il marito per maltrattamenti, per poi ritirare la denuncia qualche tempo dopo. Per questo la procura di Brescia aveva aperto nei suoi confronti un procedimento per calunnia. La donna aveva ritrattato le accuse durante un'udienza per la gestione dei figli davanti al tribunale dei Minori. Per questo il gip ha deciso di concedergli i domiciliari.
Le violenze domestiche anche durante le gravidanze
Secondo l'accusa invece l'uomo avrebbe picchiato innumerevoli volte la moglie che dopo la denuncia è stata collocata in una struttura protetta dove ha trovato rifugio insieme a tre figli minori di 2, 4 e 6 anni. Dalle indagini è emersa una storia di violenze fisiche e verbali andate avanti per molti anni e che la donna avrebbe subìto anche durante i periodi di gravidanza. La donna era finita più volte in ospedale, ma davanti ai medici aveva a lungo giustificato le ferite dicendo di essersi fatta male in incidenti domestici, senza incolpare né denunciare il marito, fino alla decisione di denunciarlo.