Brescia, 13 bambini non vaccinati non entrano a scuola. Burioni: “Giusto difendere i più deboli”
Niente scuola per tredici bambini non vaccinati. La campanella è suonata ma i piccoli provenienti da famiglie ‘no vax' sono stati rimandati a casa per irregolarità nelle vaccinazioni tra Brescia e provincia. In città i piccoli iscritti agli asili comunali sono oltre 2mila. Mentre il numero di quanti non si adeguano al rispetto dell'obbligo vaccinale va diminuendo, resta un gruppo di genitori, vicino ai ‘no vax' e supportato dal Movimento internazionale riconciliazione (Mir), che rimane sulle proprie posizioni e ha ricevuto l'avviso di sospensione della frequenza dalla scuola dei loro figli. Alcuni tra loro hanno chiesto di poter spiegare le proprie ragioni direttamente alla dirigente del settore Scuola dell'infanzia e nidi del Comune, ma la loro posizione non è stata accettata.
Vaccini, Burioni: "Giusto difendere chi è più debole"
Sul tema vaccini torna a parlare il virologo Roberto Burioni, che, dopo i recenti casi che si sono verificati a livello nazionale, su Facebook, ha pubblicato un post di riflessione sulla "situazione di diecimila bambini immunodepressi che hanno il sacrosanto diritto di frequentare la scuola senza rischiare la vita a causa dell'ignoranza e dell'egoismo dei genitori che non vaccinano i figli". Continua Burioni: "Chi non è vaccinato non può entrare a scuola. Non è discriminazione, è semplicemente difesa della vita dei più deboli e dei più sfortunati". Il medico sottolinea, infine, che davanti a questo tipo di sitazioni "i genitori dei bambini immunodepressi non possono essere lasciati soli" a combattere quella che definisce "una battaglia di civiltà".