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Brembate, il ragazzo autore dello striscione contro Salvini: “Ho paura del clima di censura”

Fanpage ha intervistato uno dei giovani studenti autori dello striscione contro Matteo Salvini affisso a Brembate, in provincia di Bergamo, in occasione di una visita del ministro dell’Interno, poi rimosso dai vigili del fuoco. “Il nostro Stato ci fa paura” ha detto il giovane dopo la censura. Comportamenti che “vanno a intaccare il quadro della democrazia”.
A cura di Alessia Rabbai
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Lo striscione esposto questa mattina a Brembate
Lo striscione esposto questa mattina a Brembate

"Il nostro Stato ci fa paura" sono le parole di uno dei ragazzi autori dello striscione contro Matteo Salvini a Brembate, in provincia di Bergamo, in occasione di una visita del ministro dell'Interno. Affermazioni che dovrebbero stimolare una profonda riflessione a seguito dei fatti di oggi, lunedì 13 maggio, che hanno visto per rimuovere la scritta "Non sei il benvenuto" l'intervento dei vigili del fuoco. Fanpage ha contattato un ragazzo di ventitré anni, studente all'università, per chiedergli cosa ne pensa del gesto compiuto a censura della loro libertà di espressione del pensiero. "Quando il ministro Salvini dice che i migranti che scappano dai campi di detenzione in Libia e arrivano con i barconi in Italia non sono i benvenuti va benissimo, mentre se si esprime un pensiero nei suoi confronti con uno striscione legittimo in una proprietà privata, allora ne viene fatto uno scandalo politico – ha detto il ragazzo che ha chiarito – siamo solo un gruppo di studenti, non attivisti di un partito politico, la nostra intenzione era solo quella di manifestare un dissenso".

Comportamenti, che, il giovane ha spiegato "vanno a intaccare il quadro della democrazia". Un episodio simile solo la scorsa settimana quando a Salerno è stato rimosso uno striscione contro la Lega. "Ho un po' paura di questo governo per quello che sta succedendo in Italia e per quello che accade anche ai nostri confini". Una strategia mediatica quella di Matteo Salvini che, ne è convinto il ragazzo "punta a indirizzare l'opinione pubblica verso temi che ‘riempiono la pancia' – e un modo di fare politica – che non è altro che un proseguimento della sua campagna elettorale".

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