Blitz di Casapound in Comune a Milano: condannato a un anno Francesco Polacchi, editore di Altaforte
Francesco Polacchi, editore di Altaforte, è stato condannato a una anno di carcere per lesioni nel processo ad alcuni esponenti di Casapound che, il 29 giugno 2017, entrarono a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, e in seguito aggredirono un militante dell'Anpi e un attivista per i diritti dei migranti. Un altro militante dell'associazione di estrema destra Maurizio Zatelli è stato condannato a 10 mesi di carcere. I due sono stati condannati anche a versare risarcimenti provvisionali alle due parti civili per 1500 euro, più le spese legali.
Condannato l'editore di Altaforte Francesco Polacchi
"È stato un processo politico", ha detto Polacchi ai giornalisti dopo la sentenza. "La nostra tesi difensiva, secondo la quale il sottoscritto non ha minimamente fatto parte del parapiglia che si è venuto a creare, non solo non è stata presa in considerazione, ma il nostro testimone verrà indagato per falsa testimonianza", ha affermato. Il giudice ha infatti trasmesso gli atti alla Procura chiedendo nuove indagini sull'ipotesi di falsa testimonianza per la portavoce milanese di Casapound, Angela De Rosa, che ha deposto nel processo.
Il blitz di Casapound a Palazzo Marino
L'episodio risale a due anni e mezzo fa, quando un gruppo di militanti del movimento di estrema era entrato nell'aula del consiglio comunale e aveva lanciato in aria alcuni volantini contro il sindaco Beppe Sala, invitandolo a dimettersi. In quel momento si era radunato in piazza della Scala, davanti alla sede del Comune, anche un gruppetto di attivisti di sinistra. I due gruppi erano venuti a contatto ed era così scoppiata una rissa. "Quanto accaduto oggi in Consiglio Comunale è inaccettabile e di certo non ci faremo intimidire da nessuno, tantomeno da Casapound. L'aula resterà sempre luogo di dialogo e democrazia, non accetteremo ulteriori atti vili come quelli visti oggi", era stato il commento di Beppe Sala.
Il processo
Per i fatti di quel giorno sono finiti a processo otto imputati, accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, getto di cose pericolose e porto di oggetti atti ad offendere. Due esponenti dei centri sociali sono stati condannati rispettivamente a 3 mesi di carcere e a 8 mesi di arresto e 5000 euro di ammenda. Due militanti di estrema destra sono stati condannati a 4 mesi di carcere e altri due imputati sono stati assolti con la formula "perché il fatto non sussiste".