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Bergamo, sparatoria in piazza tra bande rom: una scena che sembra un film d’azione

A Trescore Balneario, provincia di Bergamo, due bande rom rivali si sono affrontate in una sparatoria. Sarebbero stati sparati quindici proiettili in totale, tutti ad altezza d’uomo. Tre persone arrestate e due ferite gravemente.
A cura di Enrico Tata
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Una sparatoria tra bande che sembra una scena di un film d'azione. A Trescore Balnerio, provincia di Bergamo, sono stati sparati quindici proiettili nella centralissima piazza del mercato, in pieno giorno. Due gruppi rom rivali si sono scontrati e due persone sono rimaste ferite gravemente. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate su un lato della piazza. La situazione è concitata, i membri delle due bande arrivano a bordo di due Hammer e cominciano a discutere. Un'altra automobile arriva in piazza a tutta velocità e sperona un altro veicolo parcheggiato. Comincia la sparatoria. Secondo i carabinieri, coordinati dal pm Antonio Pansa, sarebbero stati sparati quindici colpi calibro 9 per 21 ad altezza d'uomo.

Tre persone arrestate, due feriti gravi

Dopo le indagini in merito alla sparatoria avvenuta ieri pomeriggio verso l'ora di pranzo, i carabinieri di Bergamo hanno arrestato tre persone e ne hanno denunciata un'altra. Due persone sono state ferite nel corso dello scontro a fuoco e tuttora sono ricoverate in ospedale. I membri delle due bande rom vivono tutti nella zona e già in passato erano stati protagonisti di sparatorie simili. Gli indagati, per il momento, dovranno rispondere dell'accusa di rissa.

Tre automobili sono state sequestrate insieme a spranghe, bastoni e mazze, che erano nascoste all'interno dei veicoli. I militari hanno perquisito inoltre le abitazioni degli arrestati. Alla rissa, come dimostrato dalle immagini, hanno preso parte almeno dieci persone e quindi, alcuni di loro, non sarebbero ancora stati identificati dai carabinieri.

Nella sparatoria si sono affrontate due famiglie roma della zona, i Nicolini e i Horvat. Pochi giorni fa sono state oggetto di un sequestro milionari. In 30 anni avevano dichiarato al fisco un reddito di circa 100 euro a testa, ma in realtà avevano immatricolato 1.600 automobili per un valore di 30 milioni di euro e possedevano case per 10 milioni di euro. Forse è proprio a causa di questo episodio che le due famiglie si sono affrontate.

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