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Bergamo, Robertine è morta a 36 anni con la terzogenita dandola alla luce

La donna di 36 anni originaria del Burkina Faso e da anni residente a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, è morta durante il parto con la sua terzogenita. Robertine lascia due figlie di 7 e 11 anni e il marito. Aperta un’inchiesta per appurare cosa sia accaduto ed eventuali responsabilità in quanto accaduto.
A cura di Redazione Milano
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Robertine Quetadine Zoungrana
Robertine Quetadine Zoungrana

Robertine Quetadine Zoungrana, una donna di 36 anni originaria del Burkina Faso e da anni residente a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, è morta dopo essersi recata a partorire all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano dando alla luce la sua terzogenita. Nonostante gli sforzi dei medici anche la bambina non ce l'ha fatta. In un comunicato dell'Asst Bergamo Lombardia est è stata ricostruita la dinamica di quanto accaduto in sala parto nella notte dello scorso martedì: "In data 17 settembre, in corso di travaglio di parto regolare, è insorta improvvisamente una grave emergenza ostetrica. Nonostante il taglio cesareo eseguito in emergenza (codice rosso, secondo i protocolli), alla nascita la bambina non appariva vitale. Sono state eseguite comunque prolungate manovre rianimatorie che non hanno dato, purtroppo, esito favorevole. Le condizioni della mamma si sono repentine aggravate con immediato arresto cardiorespiratorio. Le manovre respiratorie hanno prodotto la stabilizzazione clinica ma la successiva evoluzione è stata purtroppo infausta. Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio ai famigliari e siamo loro vicini nell’immenso dolore".

Robertine lascia il marito e due figlie di 7 e 11 anni

Ora la procura di Bergamo ha aperto un fascicolo per appurare quanto accaduto: sarà l'inchiesta dei magistrati e il procedimento interno alle strutture sanitarie e si ci siano responsabilità in quanto accaduto. La donna, da anni impiegata con il marito in una ditta di pulizia, lascia l'uomo e due bambine di 7 e 11 anni. Una doppia tragedia che ha spezzato, nel momento che doveva essere più felice, una famiglia dove tutto era pronto per accogliere la nascitura. Neanche il trasferimento all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, maggiormente attrezzato per affrontare urgenze simili, è servito: poco dopo l'arrivo la donna muore.

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