Bergamo, la professoressa che faceva sesso con alunno 13enne per i giudici è “senza freni inibitori”

"L'assenza di freni inibitori", è una delle ragioni che ha convinto la giudice Marina Cavalleri ha predisporre gli arresti domiciliari per la docente di quarant'anni, accusata di atti sessuali con un minore. La donna avrebbe avuto, scrive il pm nella richiesta di ordinanza cautelare, "una relazione sentimentale con atti sessuali", con un suo alunno di 13 anni. L'età del ragazzo, suo alunno di terza media, non l'avrebbe fermata da avere quella vera e propria storia, fatta di frasi d'amore, messaggi in chat e rapporti consumati nell'auto di lei, lontano da sguardi indiscreti.
L'insegnante, 40 anni e due figli, è stata sospesa dall'incarico di professoressa di lettere nella scuola media del Bergamasco dove era assegnata. Gli inquirenti, una volta arrivata la segnalazione, non ci hanno messo molto a ricostruire la vicenda con precisione, appurando il rapporto tra la donna e il suo alunno anche pedinandoli. Poi nel fascicolo sono state aggiunte le chat e i messaggi a sostegno di quanto scoperto. "Amore, mi manchi", scriveva lui. "Sono la tua fidanzata", rispondeva la donna.
A scuola nessuno si sarebbe accorto di nulla, così come i genitori del ragazzino. Ora la prof rischia una condanna pesante, mentre gli inquirenti stanno facendo di tutto per mantenere il più alto riserbo possibile sulla vicenda, non facendo trapelare il comune dove si è svolta e la scuola dove alunno e prof si sono incontrati, con l'obiettivo in primo luogo di salvaguardare il minore che ha appena dovuto affrontare gli esami di terza media. Lunedì la donna sarà ascoltata dal gip e potrà raccontare la sua versione dei fatti.