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Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023: c’è il sì della Camera

Saranno le città di Bergamo e Brescia le Capitali della Cultura nel 2023. La decisione è giunta questo pomeriggio grazie ad un emendamento al DL Rilancio approvato dalla Commissione bilancio della Camera con il parere favorevole del Governo. L’idea di correre insieme per il titolo di Capitale italiana delle cultura 2023 era venuta ai sindaci di Brescia e Bergamo, Del Bono e Gori.
A cura di Chiara Ammendola
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Bergamo e Brescia saranno le Capitali della Cultura nel 2023. L'annuncio è arrivato nel tardo pomeriggio di oggi venerdì 3 luglio, ed è stato accolto con soddisfazione dai sindaci delle due città, rispettivamente Gori e Del Bono.

La cultura come leva per far rinascere le due città

Erano stati proprio loro a proporre l'idea di concorrere insieme per il titolo di Capitale della Cultura: "Abbiamo accolto la proposta di Brescia in mezzo secondo – aveva spiegato Giorgio Gori – e condividiamo l’idea che la cultura possa diventare la leva della rinascita delle nostre città con una forte valenza simbolica per il Paese". "Grazie ad un emendamento al DL Rilancio approvato dalla Commissione bilancio della Camera con il parere favorevole del Governo, Bergamo e Brescia sono ufficialmente capitali italiane della cultura per l’anno 2023 – scrive su Facebook il viceministro dell'economia e delle finanze Antonio Misani – un riconoscimento importante per due città ricche di storia e cultura, duramente colpite dalla pandemia. Da oggi, lavoreremo tutti insieme, bergamaschi e bresciani, per rendere questo progetto una bellissima occasione di rilancio per le due città".

L'approvazione del Senato è attesa entro il 18 luglio

Il titolo sarà dunque assegnato alle due città senza che debbano partecipare al bando del prossimo anno, come inizialmente previsto, così come proposto dal deputato bergamasco Devis Dori (M5S). Il testo del decreto dovrà ora essere approvato dall’Aula dove arriverà lunedì mattina mentre il voto finale di Montecitorio è atteso per mercoledì. Il via libera del Senato dovrà essere dato entro il 18 luglio così da permettere la conversione in legge del decreto. Entro fine gennaio 2022 le due città dovranno presentare al ministero dei Beni culturali un progetto unitario con le iniziative finalizzate a incrementare la fruizione del patrimonio culturale.

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