Bergamo: Deborha, la sorella di Marisa uccisa dall’ex marito, è uscita dal coma ed è fuori pericolo
Ha lottato tra la vita e la morte Deborha, la sorella minore di Marisa, uccisa a coltellate dall'ex marito sabato sera nel garage della loro casa in provincia di Bergamo. Ha lottato come ha fatto quando si è trovata dinanzi il cognato Ezzeddine armato di coltello. Si è scagliata contro di lui per difendere la sorella dall'attacco omicida di quell'uomo, e per questo è stata pugnalata all'addome, diverse volte, tanto da finire in ospedale dove è stata sottoposta a un delicatissimo intervento all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è riuscito a fermare la profonda emorragia. Ora dopo ore di coma si è finalmente risvegliata: "Devo sopravvivere per i miei genitori", avrebbe detto alla madre. Da quest'ultima avrebbe poi appreso anche della notizia della morte della sorella.
Deborha appena sveglia ha appreso della morte di Marisa dalla madre
Stando a quanto si apprende la stessa Deborha si era recata dai carabinieri pochi giorni prima della tragedia per denunciare un episodio che aveva messo in allarme la famiglia: le ruote della sua auto erano state tagliate, completamente tranciate. Un episodio che gli stessi militari hanno portato alla luce nell'ambito della ricostruzione di quanto accaduto sabato sera, ricostruzione alla quale sarà aggiunta anche la fondamentale testimonianza della stessa Deborha, anche se oggi i medici hanno chiesto per lei ancora un giorno di riposo assoluto. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, potrebbe essere stata proprio una frase che ha pronunciato Deborha a far esplodere la violenza che l’ex marito di Marisa già manifestava da tempo, e che stava crescendo da quando la ragazza aveva deciso di separarsi da lui.