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Bergamo, Pierangelo Gusmini cadde e morì per le buche sulla strada: due funzionari a processo

Sarebbero state le buche sulla strada a provocare la morte di Pierangelo Gusmini, il 9 marzo 2013, in un tragico incidente in bicicletta. A distanza di sei anni il giudice dell’udienza preliminare di Bergamo ha disposto il rinvio a giudizio per due funzionari della Provincia che secondo la tesi dell’accusa avrebbero dovuto segnalare tempestivamente all’ente le irregolarità sulla strada da riparare.
A cura di Luca Giovannoni
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Due funzionari della Provincia di Bergamo sono stati rinviati a giudizio per la morte di Pierangelo Gusmini, il ciclista di Cologno al Serio, che morì il 9 marzo 2013 in seguito a un tragico incidente stradale sulla discesa di Aviatico. Secondo l'accusa i due dipendenti dell'ente avrebbero dovuto segnalare tempestivamente la presenza di alcune buche sulla strada dove Pierangelo perse la vita. Per questo dopo più di sei anni il giudice dell’udienza preliminare Ciro Iacomino ha disposto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo.

La tesi degli inquirenti che hanno indagato sull'accaduto è che la strada dissestata avrebbe provocato la caduta del ciclista e in seguito la sua morte. Non furono coinvolti altri veicoli e l'autopsia disposta all'epoca dei fatti dal pubblico ministero Monia Di Marco aveva stabilito che l'incidente non era stato causato da un malore improvviso, come qualcuno aveva inizialmente ipotizzato.

L'incidente che costo la vita a Pierangelo Gusmini

Il giorno del fatidico incidente, Pierangelo si trovava in compagnia di due amici come lui abituati a lunghe pedalate per le valli bergamasche. Il ciclismo era la sua passione, faceva parte del team dilettantistico “Pianeta Bici” di Romano di Lombardia. Anche quel sabato marzo doveva essere una giornata come tante altre, poi la caduta fatale. Stando alle testimonianze di chi si trovava con lui, Pierangelo perse il controllo della sua bici andando a battere con la testa contro un muretto di pietra a lato della strada. Non indossava il casco protettivo e l'impatto fu tanto violento da costargli la vita. L'accusa sostiene che furono le buche sull'asfalto a causare la rovinosa caduta di Pierangelo. Buche che i due funzionari ora coinvolti nel processo avrebbero dovuto segnalare alla Provincia. La prossima udienza è fissata per l'11 dicembre.

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