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Bergamo, “Cercasi domestica, ma solo se è bergamasca (o lombarda)”: l’annuncio shock fa infuriare il web

Il cartello apparso nella vetrina di un’agenzia fa scoppiare una bufera. Si cerca una domestica, ma non al di fuori della Lombardia. I requisiti? “L’italiano come prima lingua, il bergamasco come seconda”.
A cura di Enrico Galletti
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Cercasi domestica, ma a due condizioni: che si di Bergamo, o al limite dei paesi vicini. E che non provenga al di fuori della Lombardia. È la sintesi dell'annuncio apparso in vetrina in un'agenzia del centro di Bergamo, che dopo aver fatto il giro dei social è finito immancabilmente al centro delle polemiche. Il cartello, con tanto di titolo scritto a caratteri maiuscoli, recita: "Cerchiamo, per famiglia signorile con abitazione in Bergamo centro, una domestica esperta (max 50 anni) di espressa cultura italiana a cui affidare il riassetto e le pulizie giornaliere della casa (250 mq.), che abbia come prima lingua italiano e come seconda il bergamasco".

In fondo all'annuncio, le indicazioni utili a chi volesse presentare il proprio curriculum vitae direttamente all'agenzia bergamasca. Una selezione strettissima. Così stretta da far infuriare il popolo del web, che ha affidato ai social la protesta per l'"ennesimo gesto di razzismo nei confronti, questa volta, di cittadini italiani". In effetti, la famiglia signorile che ha affidato all'agenzia la selezione della domestica, non solo non ha preso in considerazione le persone di origine straniera (come era successo a Firenze qualche giorno fa per l'affitto di una casa), ma ha addirittura chiuso le porte a chi proviene da regioni che non siano la Lombardia.

Patriottismo? Gli utenti che commentano (e non solo) non ci sta. "È la dimostrazione che la discriminazione non avviene solo tra italiani e stranieri – ha tuonato un utente sui social -. I proprietari dei 250 mq in centro a Bergamo non meritano di ricevere nemmeno un curriculum". Insomma, quel cartello ha fatto infuriare tutti. Tanto che un giornalista di BergamoNews ha deciso di andare a suonare il campanello dell'agenzia, per chiedere conto dell'annuncio che già stava facendo discutere il web.

E a rispondere all'accusa di discriminazione è il titolare dell'ufficio, che alla testata bergamasca ha detto: "L’annuncio è tremendo, selettivo, forse troppo. Me lo ha chiesto un’amica, esasperata perché purtroppo, e sarà un caso, tutte le domestiche che ha avuto le hanno sottratto qualcosa in casa. Mi ha chiesto esplicitamente chi cercava e dapprima ho arricciato il naso, poi ho deciso di assecondarla. L’offerta di lavoro non è stata e non verrà pubblicizzata, se non su questa vetrina. Capisco tutto lo stupore, ho faticato io stesso a scrivere questo messaggio, ma è stata un’esplicita richiesta ad un’amica in difficoltà". Insomma, aspiranti domestiche, fatevi avanti. A patto che siate di sangue bergamasco, o al limite lombardo. Lombardo doc.

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