Batterio killer a Brescia, migliorano i sei neonati infettati
Stanno meglio i sei bambini ricoverati agli Spedali Civili di Brescia per un'infezione da Serratia Marcescens, un batterio particolarmente aggressivo e resistente che ha ucciso nei giorni scorsi il piccolo Paolo, un neonato morto per shock settico dopo essere stato infettato in ospedale. Intanto nel reparto di Terapia intensiva si cerca l'origine del focolaio che ha infettato ben 19 bimbi che si trovavano all'interno dell'ospedale. Un lavoro che però, ammette il primario Gaetano Chirico, sarà difficile perché "la Serratia Marcescens è in grado di vivere in molti tipi di ambiente e si può trovare in tutte le persone, animali e insetti. E' molto diffuso. Abbiamo già eseguito le prime indagini sul personale, che sono risultate negative. Anche a livello ambientale non abbiamo per ora ottenuto riscontri, ma proseguiremo con ulteriori indagini per cercare il germe". Secondo il medico il piccolo Paolo sarebbe morto a causa "dello sfortunato incontro fra l'aggressività di quel particolare ceppo di batterio e la suscettibilità dell'organismo del piccolo".
Tutti i medici del reparto, sedici persone in tutto, sono state iscritte nel registro degli indagati, ma si tratterebbe solo di un atto dovuto per poter proseguire con gli accertamenti d'indagine. I Nas dei carabinieri stanno indagando per omicidio colposo e dovranno verificare se vi siano state dimenticanze o mancanze nella cura dei neonati ricoverati agli Spedali Civili. L'infezione è stata scoperta lo scorso 20 luglio e sono stati 10 in tutto i neonati infettati.