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Bagni nei fiumi e nei laghi, gli esperti: “Attenzione alle correnti e agli sbalzi di temperatura”

Sbalzi di temperatura, traumi e correnti sono tra i pericoli principali per i bagnanti. Paolo Trotti, presidente della sezione di Pavia della Società Nazionale di Salvamento, ha fornito alcuni consigli da seguire in questi giorni d’estate per chi sceglie laghi o fiumi per una vacanza o una gita fuori porta.
A cura di Chiara Ammendola
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Con la fine del lockdown e l'inizio della bella stagione, sono in molti che decidono di trascorrere il weekend al lago o di passare una giornata fuori porta al fiume, un modo per trovare refrigerio dalle temperature estive e soprattutto rilassarsi e divertirsi in compagnia. Ma con l'arrivo delle estate purtroppo si susseguono anche le notizie di cronaca di decessi che avvengono tra i bagnanti, non solo al mare o in piscina, ma soprattutto al lago e al fiume. Spesso giovanissime, le vittime tendono pericolosamente ad aumentare col passare degli anni, per questo è fondamentale conoscere le giuste regole per evitare incidente e non mettere in pericolo la propria vita.

L'attività di balneazione nei fiumi è vietata

Paolo Trotti, presidente della sezione di Pavia della Società Nazionale di Salvamento, ha fornito alcuni consigli da seguire in questi giorni d'estate e di vacanze al lago o gite fuori porta: "Innanzitutto nei pressi delle foci dei fiumi c'è il divieto di balneazione, al contrario di quanto concerne i laghi dove invece è concesso, questo per la pericolosità, per l'igiene e soprattutto perché non ci sono figure come quella dei bagnini che aiutano i bagnanti in caso di pericolo: per i fiumi ci sono i soccorritori fluviali che intervengono solo quando c'è già stato un evento traumatico – spiega a Fanpage.it Trotti – il fiume rappresenta un ambiente pericoloso a causa di fattori come quello relativo alla temperatura dell'acqua che si aggira tra i 10 e i 12 gradi e che si differenzia fortemente da quella del nostro corpo che è intorno ai 36 gradi. Il nostro corpo non riesce a sopportare lo sbalzo termico, infatti una delle cause che interviene in questi casi è l'ipotermia che fa perdere coscienza, lasciando che subentrino i traumi e l'annegamento".

"Per quanto riguarda i fiumi di pianura come il Ticino invece il pericolo è rappresentato dalla corrente, dalle piante sommerse o dai rami, o dove c'è stato un intervento dell'uomo, da materiali ferrosi nei quali si può restare incastrati finendo per essere tirati giù – continua Trotti – quando si sente di incidenti spesso si tratta di persone non esperte che si tuffano in acqua e rischiano la propria vita finendo per essere trascinate sul fondale: invece bisogna capire dove si fa il bagno, rimanere dove si tocca e non andare oltre perché non sappiamo com'è il fondale".

Attenzione ai canali artificiali tra i più pericolosi

Un monito va anche ai ragazzi, spiega Trotti, che sono abituati ad andare nei canali artificiali e quelli sono ancora più pericolosi, a causa della corrente che resta uno dei pericoli più forti: "Il mio consiglio è di stare molto attenti: utilizziamo le piscine e il mare, anche perché igienicamente sono più controllate. In piscina c'è il cloro, in mare c'è il sale. Nei fiumi non sappiamo cosa ci può essere tra scarichi tossici che vengono fatti dalle persone o da malattie che vengono trasmesse a causa degli animali come la leptospirsoi, portata dal topo". "Escursione termica, ipotermia o traumi sono tra i pericoli più evidenti quando si fa il bagno nei fiumi o nei laghi – conclude Trotti – quando mettiamo i piedi in acqua non sappiamo cosa possiamo trovare sotto. Il lago è molto profondo e i malesseri e gli incidenti possono capitare ovunque, però qui c'è la presenza dei bagnini di salvataggio, cosa che non è prevista nei fiumi".

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