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Autobus incendiato a San Donato, perizia psichiatrica: “Sy era consapevole del suo gesto”

Osseynou Sy, l’autista 47enne che ha sequestrato e incendiato un bus a San Donato Milanese con a bordo 50 studenti, ha agito in maniera consapevole e non per un vizio di mente. È quanto ha certificato la perizia psichiatrica richiesta dalla Corte d’Assise di Milano. A luglio riprenderà il processo che vede Sy imputato per strage, sequestro di persona e incendio.
A cura di Simone Gorla
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Ousseynou Sy durante un'udienza del processo
Ousseynou Sy durante un'udienza del processo

Nessun vizio di mente, nessuna infermità. Osseynou Sy, l'autista 47enne che ha sequestrato e incendiato un bus a San Donato Milanese con a bordo 50 studenti, due insegnanti e una bidella di Crema, ha messo "in atto un'azione di cui ben si rappresenta il significato e che porta avanti in maniera del tutto consapevole"

Perizia psichiatrica esclude infermità mentale per Sy

Sy, italiano di origini senegalesi, è a processo per strage, sequestro di persona e incendio. Secondo gli psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli, autori della perizia che era stata richiesta dalla Corte d'Assise di Milano, sarebbe stato perfettamente capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Per i periti, Sy non è affetto "da alcun disturbo psichiatrico inquadrabile in una diagnosi codificata" e "non è stato possibile derivare l'esistenza, all'epoca dei fatti, di uno scompenso di natura psicopatologica avente correlazione causale con le condotte antigiuridiche, di cui ai capi di imputazione, tale da potersi configurare vizio di mente per infermità".

"Ha agito in maniera del tutto consapevole"

Nella relazione si legge anche che l'uomo ha messo "in atto un'azione di cui ben si rappresenta il significato e che porta avanti in maniera del tutto consapevole". E ancora "si fatica a vedere una infermità di mente alla base della dinamica e della genesi del fatto. Non vi è alcuna rottura con il contesto reale, che ponga l'uomo in una situazione tale da impedirgli condotte alternative e più adeguate sul piano delle convenzioni sociali e del rispetto della legge".

Il processo sul dirottamento del bus con a bordo 50 studenti

Il bus della società Autoguidovie era stato dirottato il 20 marzo 2019. Grazie al coraggio dei ragazzi e all'intervento dei carabinieri, il sequestro finì senza vittime, ma gli studenti della scuola media Vailati di Crema, involontari protagonisti della vicenda, hanno vissuto uno stress e traumi che difficilmente potranno dimenticare

Parte civile nel processo sono le famiglie dei 51 alunni a bordo del mezzo, di cui alcuni assistiti dall'avvocato Antonio Ennio Andronico, il Comune di Crema e, per il solo reato di incendio, la società proprietaria del mezzo. Le prossime udienze del processo, che è slittato a causa della pandemia, sono state fissate per l'8 e il 13 luglio, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza.

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