Autista di un pullman trovato morto nel parcheggio di Lampugnano: forse overdose
Resta avvolta dal mistero, in attesa dell'autopsia, la morte di un autista di pullman di 50 anni, il cui cadavere è stato trovato all'interno di un bus parcheggiato a Lampugnano, alle porte di Milano. La macabra scoperta, come riportato dal "Corriere della sera", risale a ieri pomeriggio: l'uomo, di origini laziali, è stato trovato senza vita incastrato tra il volante e il cruscotto di un pullman. Accanto al corpo sono stati trovati una siringa e un cucchiaino, col quale l'uomo potrebbe essersi riscaldato della droga prima di iniettarsela. Il decesso potrebbe essere quindi dovuto a un'overdose, circostanza che farebbe nascere grandi polemiche per il fatto che una persona drogata trasportasse passeggeri lungo una tratta nazionale: il conducente morto era infatti un autista di un autobus di linea.
C'è però, anche una seconda ipotesi. L'uomo potrebbe essere morto per un malore, e la siringa potrebbe contenere semplicemente insulina. Resterebbe da spiegare la presenza del cucchiaino, che magari si trovava per terra per puro caso. Sull'episodio indagano i carabinieri, che hanno già ascoltato la ditta di trasporti per la quale l'uomo lavorava e il collega che ha ritrovato il cadavere. L'autista morto era appena arivato da Firenze e doveva ripartire per Roma a bordo di un altro autobus. Non è però mai sceso dal mezzo sul quale è arrivato a Milano. Sul cadavere non ci sono lividi, ferite né altri segni dovuti a terze persone. Non si sa con precisione nemmeno se sulla braccia dell'uomo siano stati trovati i caratteristici segni di chi è assuntore abituale di droga. Tutto resta avvolto nel mistero, almeno fino a quando l'autopsia farà luce sulla vicenda.