Attentato San Donato, Adam e Ramy abbracciano i soccorritori: “Vogliamo diventare carabinieri”
Un abbraccio tra i due ragazzi che hanno chiamato i soccorsi e salvato i loro coetanei e i carabinieri, in diretta tv, su Rai1, a Che tempo che fa. Adam e Ramy, i due studenti che si trovavano sul bus dirottato a San Donato Milanese, sono stati ospiti di Fabio Fazio insieme ai due carabinieri che hanno preso la chiamata e organizzato i soccorsi grazie a cui tutti i 51 bambini presenti sul bus sono stati salvati. E i due ragazzi raccontano, dopo l’abbraccio, il loro sogno: diventare anche loro carabinieri. Lo aveva già detto e lo ripete Ramy, ragazzo di origini egiziane di cui si parla in queste ore per la possibilità di concedergli la cittadinanza italiana. E oggi lo afferma anche Adam che sulla questione, rispondendo al conduttore scherza: “Voglio fare il calciatore ma quello non è un lavoro. Di lavoro voglio fare il carabiniere”.
I due ragazzi hanno ricevuto i cappelli dell’arma dai militari presenti in studio e sono stati lodati dagli stessi carabinieri: “Sono stati bravissimi a darci le indicazioni”, ha detto Maurizio Atzori, il militare che ha risposto al telefono. Insieme a lui, in studio, Aldo Alberto Leone, intervenuto per bloccare l’autobus sequestrato. “Questa storia insegna – ha detto Atzoti – che noi siamo sempre presenti e che i cittadini che avranno bisogno ci troveranno sempre”. È ancora Ramy protagonista di un’altra vicenda in questi giorni: uno dei suoi idoli calcistici è Paolo Dybala e l’attaccante della Juventus lo ha contattato per incontrarlo. “Mi ha mandato un messaggio l’assistente di Dybala, quando torna dalla nazionale vado a incontrarlo”, ha spiegato uno dei due ragazzi che ha chiamato i soccorsi.
È ancora Atzori a ricordare cosa è successo quando ha ricevuto la chiamata dei ragazzi: “Grazie alle indicazioni di Adam sono riuscito a capire che si trattava di Zelo e ho capito esattamente dove erano. Poi lui mi ha descritto quello che stava accadendo all’interno dell’autobus, mi ha parlato dell’attentatore. Dei prof in ostaggio”. E da lì sono partite le operazioni di salvataggio, anche grazie alle indicazioni dei ragazzi. E ora che tutto è passato da giorni, il lungo abbraccio, con la standing ovation dello studio, tra i ragazzi e i carabinieri restituisce un po’ di serenità ai protagonisti di una vicenda che è finita, fortunatamente, bene.