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Assunzioni e fitti irregolari, i vertici dell’Aler nel mirino dei magistrati

Sotto i riflettori una serie assegnazioni di alloggi e di assunzioni che riguardano gli anni 2010-2012. Le indagini sono partite dal caso delle irregolarità nell’affidamento di un alloggio a Teresa Costanzo, figlia del boss Eugenio, anche lei assunta all’Aler nello stesso periodo.
A cura di Angela Marino
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Le indagini erano state avviate per dimostrare l'illegittimità dell'assunzione e dell'affidamento di un alloggio a beneficio di Teresa Costantino, figlia di Eugenio, ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta, ma rischiano di determinare l'apertura di un nuovo filone di indagine da parte della Procura di Milano. Al centro, la condotta dei dirigenti della Aler (Azienda Lombardia edilizia residenziale). Nel corso delle investigazioni riguardanti il caso della Costantino, sono emerse, infatti, diverse irregolarità nella gestione di una serie di assegnazioni da parte dell'Aler. Tutto comincia con il caso della Costantino, assegnataria nel 2012 di un impiego e un alloggio pubblico, ottenuti, da quanto accertato dagli inquirenti, grazie all'intervento dell’ex assessore regionale Domenico Zambetti.

Èil  2012 quando i carabinieri eseguono decine di arresti nell'ambito delle indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta. In manette finisce anche Domenico Zambetti, all'epoca assessore alla casa. L'ex esponente della giunta regionale lombarda fu indagato, oltre che per voto di scambio nella vicenda che vedeva coinvolta la ‘ndrangheta nelle elezioni regionali del 2010, anche per aver fatto pressioni per far assumere nell'azienda di edilizia residenziale Aler, la figlia del presunto boss. A quel punto l'Organismo di vigilanza presieduto da Beniamino Lo Presti, presidente del collegio sindacale di Aler, informato delle indagini, scelse di non approfondire le indagini con un procedimento interno. I documenti relativi all'inchiesta, seppur vistati, non furono mai controfirmati dal Collegio.

Sarà il lavoro di Rosaria Ciafrone, tecnico della Corte dei conti e membro dell’Organismo di vigilanza interno all’Aler a sdoganare “le irregolarità” nell'operato dell'azienda. Irregolarità che non riguardano solo il singolo caso di Teresa Costanzo, ma l'assegnazione di altri 400 alloggi (settore fuori Erp). Si tratta di locazioni che l'azienda, in convenzione con il Comune, assegna ai lavoratori che risiedono fuori dai confini della provincia di Milano. Fitti che l'Aler aveva affidato alla sua partecipata Asset srl. Partecipata al 100 per 100, ma privata. Non solo. Ombre sono emerse anche su alcune assunzioni a tempo determinato avvenute tra il 2010 e il 2012, tra cui quella della figlia di Costantino, da cui è partita l'inchiesta. Ad oggi, l'allora direttore generale di Aler smentisce che gli affitti fossero mai stati delegati ad Asset.Sembra ipotizzabile, dopo la chiusura delle indagini sul caso Costanzo, un nuovo filone di inchiesta che faccia chiarezza sui fatti del 2010-2012.

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