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“Aquile Randagie”: al cinema la storia della Resistenza scout lombarda che pochi conoscono

Arriva al cinema dal 30 settembre Aquile Randagie, il film di Gianni Aureli che racconta una pagina della Resistenza quasi sconosciuta, ambientata in Lombardia tra Milano e Monza. Presentato al Giffoni Film Festival, il film racconta la vicenda del gruppo di scout milanesi e brianzoli che, dopo la soppressione dello scautismo da parte del regime fascista, continuarono a svolgere attività clandestina e riuscirono a salvare migliaia di perseguitati aiutandoli a scappare in Svizzera attraverso i monti.
A cura di Simone Gorla
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Una storia di coraggio e amicizia, di ragazzi che negli anni bui della dittatura fascista hanno avuto il coraggio di dire no e si sono organizzati in una rete clandestina, riuscendo a salvare migliaia di persone, perseguitati e ricercati di diverse razze, religioni e idee politiche, aiutate a fuggire attraverso le montagne. Arriva al cinema dal 30 settembre Aquile Randagie, il film di Gianni Aureli che racconta una pagina della Resistenza quasi sconosciuta, ambientata in Lombardia tra Milano e Monza.

Al cinema il film sulla resistenza scout Aquile Randagie

Dopo la presentazione al Giffoni Film Festival il film arriva nelle sale in duecento copie. Racconta la vicenda del gruppo di scout milanesi e brianzoli che, dopo la soppressione dello scautismo da parte del regime fascista nel 1928, continuarono a svolgere attività clandestina. Non solo organizzando raduni segreti, campi ed escursioni sui monti della Val Codere. Ma riuscendo anche a mette in piedi, dopo l'8 settembre, una rete clandestina che ha permesso di salvare migliaia di persone condannate alla prigione e ai campi di concentramento.

L'organizzazione salvò migliaia di perseguitati facendoli fuggire in Svizzera

L'Oscar (Organizzazione scout collocamento assistenza ricercati) che si impegnò in una difficile e pericolosa opera di salvataggio di perseguitati e ricercati di diverse nazionalità e religioni, aiutandoli a fuggire in Svizzera attraverso i boschi e i monti. Quindi, alla fine della guerra, il gruppo continuò la sua attività per consegnare alle autorità elvetiche quegli stessi gerarchi nazisti autori delle persecuzioni, perché avessero un giusto processo. Protagonisti due giovani capi scout. Andrea Ghetti, del gruppo Milano 11, detto Baden, e Giulio Cesare Uccellini, capo del Milano 2, che prenderà il nome di Kelly.

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