Anziani morti nelle Rsa, aperta inchiesta per epidemia colposa nella casa di riposo di Mediglia
Dopo l'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica di Milano relativa ai decessi causati da Coronavirus all'interno del Pio Albergo Trivulzio che oggi, sabato 11 aprile, ha portato il suo primo indagato per epidemia colposa e omicidio colposo, il direttore generale della struttura, la procura di Milano ha aperto una seconda inchiesta, questa volta riguardante la casa di riposo di Mediglia, paese del Milanese.
Decessi nella Rsa di Mediglia, aperto un fascicolo
Come riportato dall'Ansa, la procura ha aperto un fascicolo per indagare sulle morti degli anziani ospiti della casa di riposo e per la gestione della struttura durante il periodo di massima criticità dell'emergenza sanitaria che ha colpito la Lombardia. La Residenza Borromeo, Rsa di Mediglia, fu la prima ad attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica per l'alto numero di decessi dei pazienti ospitati (più di 60). Il fascicolo è stato aperto dopo una serie di denunce arrivate dai famigliari delle vittime ed è stato trasmesso ai pubblici ministeri di Lodi, competenti per l'area del comune. Le ipotesi di reato sono epidemia colposa e omicidio colposo.
Nella Rsa di Mediglia 44 decessi in 20 giorni
La notizia della strage degli anziani all'interno della Rsa di Mediglia era balzata alle cronache locali, e successivamente nazionali, lo scorso 19 marzo quando venne reso noto che sino al giorno precedente l'uscita della notizia, all'interno della casa di riposo furono ben 44 le vittime degli anziani ospitati a causa dell'infezione da Coronavirus. I numeri erano stati messi nero su bianco da una lettera che il prefetto di Milano aveva inviato al sindaco di Mediglia, Paolo Bianchi, in risposta alla sua richiesta di chiarimenti.