Antonella morta dopo tredici anni di coma: il decesso fu colpa di due medici
Antonella Giua morì il 2 settembre 2013 all'età di 40 anni, dopo 13 anni di coma. Aveva 28 anni quando finì allo stato vegetativo. Era il 13 marzo del 2000. Per la sua morte pagheranno due medici, l'allora primario del reparto di Anestesia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, e il medico anestesista. Antonella infatti entrò in coma per aver inalato protossido di azoto durante un intervento di raschiamento, cioè una procedura chirurgica che serve a rimuovere una porzione di endometrio o di una massa anomala contenuta nell'utero. All'epoca furono condannati in primo grado tre medici con l'accusa di lesioni gravissime. La morte della ragazza, però, riaprì il caso e il reato contestato ai responsabili non fu più quello di lesioni, ma omicidio colposo.
Condannati due medici per omicidio colposo
Il secondo processo, riporta il Giorno, si è concluso ieri con il gup Bianca Maria Bianchi che, al termine del rito abbreviato chiesto da due degli accusati, ha condannato i due medici. Il terzo presunto responsabile è stato rinviato a giudizio. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti nella fase di indagine, Antonella Giua durante l'operazione avrebbe inalato dalla mascherina protossido di azoto per dodici minuti. Questo perché, hanno stabilito i pm, il tubo dell'ossigeno si era staccato. I medici non si sarebbero accorti di niente. Alla famiglia di Antonella Giua nel 2005 sono stati riconosciuti 1 milione e 250mila euro di risarcimento.