Andrea Zamperoni, in centinaia alla veglia per ricordare lo chef trovato morto a New York
Il corpo di Andrea Zamperoni, lo chef trovato morto nel Kamway Lodge, ostello del Queens, non rientrerà oggi in Italia. Il rimpatrio, infatti, potrebbe slittare alla prossima settimana. E intanto ieri sera, nella chiesa di Casalpusterlengo di Lodi, è stata organizzata dal parroco una veglia in memoria dello chef, alla quale hanno partecipato centinaia di persone. Assenti i genitori: non ce l'hanno fatta a partecipare a un momento di commemorazione pubblico. Per adesso seguono il caso in privato e non rilasciano dichiarazioni, attendendo di capire cosa sia realmente successo a quel figlio andato a lavorare negli Stati Uniti per migliorare la propria vita. Sono ancora molti i punti di chiarire riguardo il decesso: Andrea sarebbe morto a causa di un'overdose da Fentanyl, oppiaceo sintetico molto più economico di droghe come eroina o cocaina, ma estremamente più pericolose e letale. Basta assumerne mezzo milligrammo in più per andare in overdose e morire.
Pusher volevano fare a pezzi il corpo di Zamperoni
Per la morte di Andrea Zamperoni è stata arrestata una donna, Angelina Barini: la polizia di New York l'accusa di aver fornito lei la droga letale allo chef e di averne così causato la morte. Non solo: l'escort sarebbe coinvolta in altri due decessi da Fentanyl. Prima di essere definitivamente arrestata, è stata fermata ben 24 volte dalla polizia per vari reati: per violazione di domicilio, possesso di droga e di merce rubata. Adesso alla lista si aggiunge l'omicidio. Barini ha raccontato agli agenti che lei e il pusher che le ha venduto la droga volevano fare a pezzi il cadavere di Zamperoni, ma non avrebbero fatto in tempo. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella camera d'ostello, hanno trovato il corpo dello chef avvolto in una coperta, con accanto una valigia, una motosega e della candeggina. Per coprire l'odore, Barini e il pusher avevano acceso dell'incenso.