Ancora troppi positivi, la Lombardia rischia di restare chiusa dopo il 3 giugno
La Regione Lombardia potrebbe non "aprire" dal prossimo 3 giugno, come avverrà per le altre regioni: il dato assoluto dei positivi è per il momento ancora troppo alto e una riapertura potrebbe significare vanificare il lavoro fatto finora facendo circolare nuovamente il virus liberamente. Per questo motivo, per avere un quadro più completo della situazione anche alla luce delle riaperture parziali del 18 maggio, la decisione potrebbe essere di far riaprire la Lombardia con una settimana in ritardo, quindi il 10 giugno.
I dati fondamentali per la decisione saranno quelli relativi alle riapertura del 18 maggio. Adesso è troppo presto per avere un quadro completo: c'è da aspettare il tempo dell'incubazione della Covid-19, stimato in circa due settimane, per capire se la riapertura ha in qualche modo, e in che misura, influito sulla circolazione del virus. I dati da tenere sotto controllo saranno quindi quelli del 30 maggio, ma per un quadro completo si dovrà aspettare ancora qualche giorno, per avere a disposizione i dati del 10 giugno. Nei giorni scorsi anche il governatore Attilio Fontana aveva ribadito che, prima di autorizzare gli spostamenti da e verso le altre regioni, è obbligatorio fare una valutazione sui nuovi dati che arriveranno in questi giorni.
Gli scenari che si prospettano al momento sono tre, tutti chiaramente legati alla diffusione del virus dopo la riapertura parziale del primo maggio. Il primo, in cui si immagina una riapertura totale per tutta Italia dal 3 giugno, si basa sul fattore R0 (R con zero), quello che indica la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva; una malattia con R0 pari a 1 significa che un contagiato è in grado di infettare una persona, se è pari a 2 significa che può contagiarne 2 e così via. L'R0 del Sars-Cov-2 dovrebbe rimanere sotto controllo, facendo calare il numero dei nuovi contagiati anche nelle regioni dove ci sono stati i focolai più importanti.
Il secondo scenario, quello che Palazzo Chigi considera più probabile, prevede invece un trend in calo per tutte le regioni ma in modo non omogeneo: in questo caso si dovrebbero prevedere date di riapertura differenziate dividendo l'Italia tra regioni a rischio basso, tra le quali consentire gli spostamenti, e quelle a medio-alto rischio, dove la riapertura dovrà slittare di una settimana: tra queste ultime ci sarebbe appunto la Lombardia.
Terzo scenario tra quelli previsti, quello che potrebbe portare a un dietro front delle regioni, che oltre a rimandare le riaperture potrebbero dover ripristinare le limitazioni che erano state allentate nei giorni scorsi: le riaperture del 4 maggio e quelle del 18 maggio potrebbero portare l'R0 al 3 giugno ad un livello tra 0,9 e 1 (attualmente in Lombardia è pari a 0,51).