All’ospedale di Bergamo i pazienti contagiati da Covid possono videochiamare i propri cari a casa
Uno dei principali problemi legati all'emergenza Coronavirus riguarda la degenza dei pazienti e i loro contatti indiretti, via telefono o videochiamata, con i parenti. Per questo motivo l'ospedale Papa Giovanni di Bergamo ha annunciato la messa in funzione di un servizio che concede ai degenti, compresi quelli in terapia intensiva, di contattare i propri cari. Il nosocomio orobico ha poi sottolineato che "l'attività è garantita, per ora, dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 15.30.
Servizio garantito anche per i pazienti in terapia intensiva
In totale, l'ospedale Papa Giovanni ha messo a disposizione 45 dispositivi "tra mini tablet e smartphone" a cui ne verranno aggiunti ulteriori 30. Trenta sono anche i pazienti che già hanno potuto testare e usufruire della tecnologia per salutare i propri parenti a casa e rivederli dopo tempo. Andreina Scotti, coordinatrice infermieristica di terapia intensiva, ha commentato l'iniziativa così: "Il servizio è stato molto gradito da parte di parenti e degenti. Particolarmente emozionante il suo utilizzo da parte di due pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno dei quali ha potuto parlare in videochiamata sia con il figlio che con la moglie". A garantire il servizio per i pazienti che non possono spostarsi dal proprio letto, ci sarà il coordinatore tecnico di neurofisiopatologia Paolo Conte e l'equipe di tecnici che rispetteranno le misure di sicurezza per evitare che i dispositivi possano essere mezzo di contagio.
Il direttore sanitario: Grazie a chi ci ha donato i dispositivi
"La gestione clinica delle persone assistite affette da Covid-19 comporta per tutti i pazienti l'isolamento e l'impossibilità di avere contatti diretti con famigliari e persone di riferimento" ha commentato il direttore sanitario Fabio Pezzoli spiegando poi quando è importante che i degenti possano avere modo di sentire i propri cari che "vivono con preoccupazione" l'attesa per avere notizie sul loro stato di salute. Per questo motivo, Pezzoli ha ringraziato "chi ci ha donato i dispositivi" e tutto il personale del Papa Giovanni che si sta "adoperando per garantire il servizio".