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Alberto Villani, ucciso in Messico. Per i sudamericani: “Coinvolto in attività illecite”

Di Alberto Villani si erano perse le tracce dallo scorso 20 marzo nel Sud del Messico. Poi il ritrovamento del cadavere, in un sacco di plastica nera con accanto un cartello con una scritta in spagnolo: “Questo mi è successo per essere un ladro”. Ora la magistratura locale ipotizza affari illeciti dietro l’esecuzione del broker di Pavia.
A cura di Redazione Milano
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Alberto Villani (foto da "La Provincia pavese")
Alberto Villani (foto da "La Provincia pavese")

Alberto Villani, il broker pavese di 37 anni, ucciso nel sud del Messico, "era coinvolto in affari illeciti". A sostenerlo è l'ufficio del procuratore dello Stato di Morelos in un comunicato senza peraltro fornire ulteriori dettagli. Il comunicato rivela inoltre che il cadavere è stato scoperto il 20 marzo scorso a Tlaltizaplan: il broker era giunto nel Paese con un visto turistico il 24 febbraio.

L'uomo era scomparso il 20 marzo e ad una settimana dopo risale il ritrovamento del cadavere: era in un sacco di plastica nera con accanto un cartello con una scritta in spagnolo: "Questo mi è successo per essere un ladro". Di Villani, però, si erano perse le tracce dallo scorso 20 marzo, ultimo giorno in cui la sua convivente, una donna originaria di El Salvador con cui il 37enne abitava a Pavia, aveva sentito il suo compagno. Nei giorni successivi la donna, non riuscendo più a mettersi in contatto con Villani, ne aveva denunciato la scomparsa alla questura di Pavia.

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