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Al Mangiagalli arriva “Il robot e la carezza”: il nuovo macchinario che prepara i farmaci

Si chiama “Il robot e la carezza”, promosso dalla Fondazione Vodafone e Fondazione Ca’ Granda Policlinico in collaborazione con Aistmar Onlus, il nuovo macchinario con il quale il reparto di neonatologia della clinica Mangiagalli, permetterà la preparazione di composti farmacologici più sicuri, consentendo al personale sanitario più tempo da dedicare ai neonati.
A cura di Federica Gullace
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Si chiama “Il robot e la carezza” il nuovo progetto promosso dalla Fondazione Vodafone e Fondazione Ca’ Granda Policlinico in collaborazione con Aistmar Onlus, presentato a Milano ieri sera, grazie al quale il reparto di neonatologia della clinica Mangiagalli, si avvarrà di un sofisticatissimo robot di ultima generazione, volto ad assicurare e permettere la preparazione di composti farmacologici più sicuri, consentendo quindi agli operatori sanitari più tempo da dedicare alla cura dei bebè. Il progetto, che rappresenta una nuova frontiera nella medicina ospedaliera, è stato finanziato da ‘Ricarica Insieme’, un’iniziativa Vodafone, a cui hanno partecipato tutti i Clienti abbonati, con cui, per ogni euro donato dai Clienti, la Fondazione ha contribuito con un ulteriore euro, fino ad arrivare ad un totale di 600.000 euro raccolti e devoluti nel progetto.
Il presidente della Fondazione Vodafone Alex Zanardi, ha dichiarato entusiasta: "Siamo orgogliosi di collaborare con il reparto di neonatologia della Mangiagalli per rendere più efficace il lavoro di chi è vicino ai bambini. Questo progetto conferma il nostro impegno a promuovere una società civile più inclusiva e accessibile, che grazie alla tecnologia è in grado di dare una possibilità in più a chi ne ha bisogno". Anche il direttore di Neonatologia e terapia Intensiva Neonatale del Polclinico Fabio Mosca, ha aggiunto "Ogni anno vengono effettuate nella neonatologia della Mangiagalli circa 125.000 terapie farmacologiche. Disporre di un sistema robotizzato per la preparazione di queste terapie permette di azzerare il possibile errore umano e consente inoltre agli infermieri di utilizzare per pratiche assistenziali più utili il tempo così risparmiato".

Nello specifico, il Robot, composto da un braccio robotico antropomorfo e da un software che consente di programmare il dosaggio esatto delle preparazioni, consentendo la preparazione di terapie in modo più rapido, sterile e con un margine di errore quasi inesistente, ha l’obiettivo di dotare il reparto di Terapia Intensiva Neonatale di un sistema di preparazione delle infusioni endovenose in modo meccanico. Si pensi che nel Reparto di Neonatologia della Clinica Mangiagalli, ogni anno vengono somministrate ai neonati ricoverati circa 125 mila terapie, di cui circa 40 mila per via endovenosa, con un altissimo numero di prescrizioni mediche e la preparazione da parte del personale infermieristico di composti molto complessi.

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