Aggressioni con acido, Martina resta in carcere anche se al nono mese di gravidanza
Nonostante una gravidanza al nono mese, Martina Levato resterà in carcere. Lo ha deciso il tribunale di Milano, che ha rifiutato la richiesta del legale della studentessa bocconiana condannata a 14 anni di reclusione col suo complice-amante Alexander Boettcher per l'aggressione con acido ai danni di Pietro Barbini, e accusata di altre aggressioni dello stesso tipo con Boettcher e un terzo complice, Andrea Magnani. La nona sezione del tribunale ha accolto il parere del pubblico ministero Marcello Musso, che si era opposto ai domiciliari per un doppio ordine di motivi: la possibilità che Martina inquinasse le prove a suo carico e la pericolosità sociale della ragazza, che con Boettcher ha formato quella soprannominata dai media la "coppia diabolica".
Martina Levato dovrebbe partorire ad agosto
Martina, che aspetta un figlio proprio da Boettcher, dovrebbe partorire ad agosto. Per questo il suo avvocato, Daniele Barelli, aveva presentato istanza al tribunale definendo la gravidanza avanzata incompatibile con la detenzione in carcere. Una richiesta analoga è stata presentata anche per il secondo procedimento in corso ai danni di Martina, che a settembre risponderà in un processo con rito abbreviato dell'accusa di associazione a delinquere insieme ad Andrea Magnani. La prima udienza a carico di Boettcher, che in quel filone dell'inchiesta ha scelto il normale iter processuale, si è svolta lo scorso 6 luglio: al broker sono stati sequestrati beni per 3 milioni di euro per il risarcimento delle vittime delle aggressioni. Anche in questo secondo caso, potrebbe pesare sulla decisione del giudice, che arriverà nei prossimi giorni, il parere contrario del pm Musso.