Aggressioni con acido, Alex Boettcher: “Non date mio figlio Achille a Martina”

"Non voglio che mio figlio stia con Martina all'Icam, perché me lo immagino libero e non in un posto che somiglia ad un carcere", ha detto Alexander Boettcher interpellato oggi dal Tribunale per i minorenni che dovrà decidere sul futuro del bimbo avuto con Martina Levato. Boettcher è stato condannato a 23 anni e 13 anni nei due processi sulle aggressioni con l'acido. Levato è stata condannata a 12 anni.
Alex vorrebbe che suo figlio venga affidato alla nonna paterna, Patrizia Ravasi. "Me lo vedo con lei perché come ha cresciuto bene me così potrà farlo con lui. Mia madre sarebbe in grado anche di mantenere la rete di relazioni familiari e potrebbe portarlo in visita dai nonni materni e in carcere da me e Martina", ha detto. Martina Levato ha invece chiesto nei giorni scorsi di poter accudire lei il piccolo all'Icam, Istituto a Custodia attenuata per detenute madri, fino a quando lui avrà 6 anni. In seguito Levato potrebbe beneficiare di pene alternative al carcere che le permetterebbero di stare con il bambino. "Sono disposta a tutto pur di stare con mio figlio. Sono pronta anche a trasferirmi all'Icam o nel carcere di un'altra città, cosa che tra l'altro farebbe scemare l'eccessiva attenzione mediatica che ha contrassegnato tutta questa vicenda", aveva detto ai giudici Levato.
La decisione del Tribunale per i minorenni dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. I giudici potrebbero anche decidere di affidare il figlio di Boettcher e Levato in adozione ad un'altra famiglia. Dovranno prendere una decisione anche in base ad alcune perizie mediche che stabiliscono che Alex e Martina non hanno la "capacita' genitoriale" e che i nonni non hanno capacità "accuditiva".