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Aggressione omofoba a Como, ragazzo colpito con un pugno al volto: “Sei solo un fro…”

Aggressione omofoba a Como dove l’attivista per i diritti delle persone LGBTQIAP Max Della Torre è stato colpito da un uomo con un pugno al volto mentre camminava in strada: la denuncia arriva dalla stessa vittima con un lungo post su Facebook accompagnato dalla foto del volto tumefatto: “L’omofobia non è un diritto”
A cura di Chiara Ammendola
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Il volto tumefatto di Max Della Torre dopo l'aggressione
Il volto tumefatto di Max Della Torre dopo l'aggressione

Un'improvvisa aggressione in pieno giorno ai danni di un ragazzo colpito con un pugno in pieno volto per il solo fatto di essere gay. È accaduto a Como e a denunciare quanto accaduto è la stessa vittima con un lungo post su Facebook nel quale descrive nel dettaglio il pestaggio a sfondo omofobo avvenuto nella mattinata di sabato 20 luglio intorno alle 10 mentre si dirigeva verso la fermata del bus della città: "Un signore mi ha fermato chiedendomi se mi chiamassi Max Della Torre, io gli ho risposto di sì – scrive il giovane nella sua lunga denuncia social – e lui mi ha tirato un pugno in faccia dicendo che ero solo "un frocio di merda".

Max Della Torre: L'omofobia non è un diritto

Vorrei dire a questa persona che sono gay, felice di esserlo ma sopratutto fiero della mia vita e delle persone che mi sono state vicine in questo". Massimiliano Della Torre, questo il nome della vittima, attivista per i diritti delle persone LGBTQIAP, ha immediatamente denunciato l'aggressione alle forze dell'ordine alle quali ha spiegato quanto accaduto e che hanno avviato un'indagine in merito. "Mi ha voluto marchiare con un livido, ma quello che più mi ha fatto male è l’ignoranza del gesto che ha compiuto – ha spiegato Max – spero che questa persona si renda conto di quel che ha fatto e soprattutto impari a capire e rispettare il fatto che in questo Paese ci sono anche i gay. L'omofobia non è un diritto".

Aggressione omofoba a Como: necessaria una legge contro omotransfobia

"Vogliamo denunciare con forza questo fatto gravissimo e focalizzare l’attenzione sulla pericolosità del clima d’odio e di intolleranza, fomentato anche dal Governo in carica mediante le continue farneticazioni sulla famiglia tradizionale e contro lo svolgimento dei pride – le parole di condanna di Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni di Rifondazione comunista – in questo Paese vili episodi come questo sono purtroppo all’ordine del giorno, e a questo proposito rivendichiamo con forza la necessità di varare immediatamente una reale legge che vada a perseguire penalmente i reati legati all’omotransfobia e preveda l’aggravante dell’odio". Solidarietà da numerose associazioni è stata espressa nei confronti del giovane, tra queste anche Arcigay Varese che ha annunciato di volersi costituire parte civile non appena saranno individuati i responsabili dell’accaduto.

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