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Addio ad Andrea Mosconi, è morto il “papà degli Stradivari”, conservatore dei capolavori della liuteria

È morto all’età di 88 anni nella sua casa di Cremona Andrea Mosconi, da tutti considerato il “papà degli Stradivari”: liutaio, musicista e musicologo è stato il conservatore dei violini della collezione civica prima del trasferimento al Museo del Violino. Ha contribuito secondo molti alla creazione della fama di “Cremona capitale della liuteria e della musica” a livello internazionale.
A cura di Chiara Ammendola
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Andrea Mosconi (foto Facebook)
Andrea Mosconi (foto Facebook)

È scomparso domenica 22 dicembre Andrea Mosconi, da tutti considerato il "papà degli Stradivari": era infatti stato il conservatore dei violini della collezione civica di Cremona. Aveva 88 anni e suonava il violino da quando ne aveva 9, per questo tutti lo chiamavano il "Maestro Mosconi". Viveva nella sua casa di via Navaroli a Cremona con la moglie Rosetta. Prima che i grandi capolavori della liuteria cremonese venissero spostati al Museo del Violino, questi facevano parte della collezione civica a Palazzo Comunale di cui Mosconi era muratore.

Andrea Mosconi, musicista, liutaio e musicologo

Nato il 7 luglio del 1931 Andrea Mosconi ha conseguito il diploma di violino al Conservatorio di Parma e il diploma alla Scuola di Liuteria di Cremona, ha poi conseguito anche il diploma in Paleografia Musicale. Amico e confidente di Simone Ferdinando Sacconi, il liutaio italo-americano che ogni estate veniva a Cremona per studiare gli strumenti dei grandi autori dell'epoca classica, ha collaborato con lui alla stesura del celebre libro I segreti di Stradivari, edito nel 1972. Direttore della Civica Scuola di Musica ‘Claudio Monteverdi’ e del Museo Stradivariano, negli anni ’80 ha contribuito alla nascita dell'Accademia di alto perfezionamento per archi Walter Stauffer.

Suonava il violino ogni mattina

Ogni mattina si recava dalla sua casa a Palazzo dove estraeva dalle vetrine gli strumenti di Stradivari, Amati e Guarneri e uno ad uno li suonava sulle note di Bach e Vivaldi, rinnovando quotidianamente un rito che aveva il fascino di una sapienza antica, di un tempo quasi mitico. Mosconi, che era musicista, liutaio e musicologo, ha contribuito secondo molti in maniera fondamentale alla creazione della fama di "Cremona capitale della liuteria e della musica" a livello internazionale.

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