Accoltella la ex compagna a Milano e cerca di scappare su un’auto fermata in strada
Ha accoltellato più volte l'ex compagna perché non gli permetteva di vedere la figlia, poi ha cercato di scappare a bordo di un'auto fermata in strada. Francesco Lamesta, 46 anni, è stato fermato dai poliziotti della Questura di Milano con l'accusa di tentato omicidio e rapina. Non si tratta del primo episodio di violenza compito dall'uomo: la donna lo aveva segnalato più volte alle autorità competenti, a partire dal 28 maggio scorso, ed era scattato il ‘protocollo Eva', una modalità operativa per il primo intervento degli operatori di polizia nei casi di violenza di genere. A giugno lo aveva denunciato già due volte ed era un soggetto noto alle forze dell'ordine. La vittima ha riportato ferite gravi, è stata ricoverata all'ospedale Fatebenefratelli e ha ricevuto 60 giorni di prognosi.
Accoltellata dall'ex compagno perché non gli faceva vedere la figlia
I fatti risalgono a mercoledì scorso, quando intorno alle ore alle 22 di la coppia ha iniziato a litigare animatamente in strada davanti allo stabile di via Fratelli Bronzetti, in cui entrambi vivono in due appartamenti separati. Andato su tutte le furie per il divieto impostogli nei confronti della loro bambina, l'uomo ha tirato fuori un coltello da cucina e l'ha ferita con tre colpi: due all'addome e uno alla schiena. Le urla della vittima hanno allarmato il padre e il fratello, che hanno cercato di bloccare l'aggressore e allontanarlo da lei.
L'uomo ha tentato la fuga
L'uomo è riuscito a raggiungere via Archimede dove ha fermato un'auto guidata da un giovane che stava transitando in zona e, avvicinandosi, gli ha puntato contro il coltello, utilizzato poco prima. Una volta a salito a bordo del veicolo, si è fatto consegnare 50 euro e si è fatto accompagnare in via Volturno, non lontano da una fermata della metro.
Aggredito dai famigliari della vittima
I familiari della donna e il guidatore dell'auto hanno chiamato il 118, e sono iniziate le ricerche: è stato poi lo stesso aggressore a chiamare la polizia dicendo di essere stato aggredito dai familiari della vittima, ma la sua ricostruzione dei fatti e le leggere lesioni non hanno convinto gli investigatori.
