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Abusi sessuali durante lo stage nel centro estetico. La rabbia degli studenti in una lettera

Quattro studentesse di Monza costrette a subire abusi sessuali durante lo stage in un centro estetico. La rabbia e lo sconcerto degli studenti di Monza e della Lombardia in una lettera.
A cura di Valerio Renzi
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È finito in carcere un uomo di 54 anni, titolare di due centri estetici in zona Vimercate: l'imprenditore è accusato di aver molestato sessualmente quattro studentesse minorenni, di età compresa tra 15 e i 17 anni, mentre svolgevano un tirocinio presso i centri di sua proprietà. Le ragazze hanno avuto paura di denunciare, perché dalla buona valutazione di quello stage dipendeva il loro futuro scolastico così, sottoposte a questo osceno ricatto, hanno subito in silenzio fino a quando non hanno deciso di denunciare

Studentesse molestate: il ricatto del titolare dei centri estetici

"Metti la mano qui cara, fammi vedere come sei brava a fare un massaggio speciale… se sarai carina, ci penso io al tuo futuro, ti faccio promuovere e magari ti trovo un impiego in uno dei miei centri". In questa frase intercettata dagli agenti del commissariato di Monza durante le indagini, sta tutta la verità di questa vicenda: quella di studentesse minorenni costrette a subire abusi da un datore di lavoro, mentre dovrebbero essere sotto la tutela dell'istituzione scolastica, in cambio di una promessa di futuro e di una buona valutazione per essere promosse.

Abusi sessuali durante lo stage: la lettera degli studenti

Intanto la rabbia e lo sconcerto degli studenti e degli amici viene raccolta in una lettera firmata dl Cordinamento Regionale dei Presidenti di Consulta per la Lombardia e dalla Consulta Provinciale Studentesca di Monza e Brianza:

Rispetto alle notizie di enorme gravità apparse in questi giorni sugli organi di stampa in merito a quattro ragazze che sarebbero state oggetto di violenza durante lo stage che stavano facendo, nell’ambito del corso professionalizzante regionale a cui sono iscritte, esprimiamo la più ferma e unanime condanna, a nome di tutti gli Studenti della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e della Brianza, di questo genere di atti e nei confronti di coloro che, in tal modo, ledono il patto di convivenza civile che sancisce di fatto il passaggio dalla primitiva condizione ferina alla società, informata ai valori di rispetto, eguaglianza, solidarietà e libertà.

Regione Lombardia: "Ci costituiremo parte civile"

Prende posizione anche la Regione Lombardia, che quel corso professionalizzante aveva organizzato, con le parole dell'assessora regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea: "Apprendiamo con sconcerto le notizie che avrebbero coinvolto nostre studentesse in attività di apprendistato e di stage professionalizzanti. Se dovessero essere confermate, noi annunciamo la volontà di costituirci parte civile di fronte a reati che rappresentano un grave pregiudizio per la Regione sia come istituzione che come comunità".

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