Abbiamo risposto al questionario di Inter e Milan sul nuovo San Siro: è una presa in giro
"Il 90 per cento dei votanti ritiene che la costruzione di un nuovo stadio rigenererà l’intero distretto di San Siro e porterà benefici economici alla città e al quartiere". Il risultato del sondaggio online di Inter e Milan sul futuro di San Siro ha l'aria di un vero e proprio plebiscito. La percentuale bulgara nel voto sul sito dedicato al nuovo stadio di Milano è stata sbandierata dalle due società come prova del fatto che i milanesi sono compatti e schierati a favore del progetto che prevede la costruzione di una nuova arena circondata da una maxi area commerciale e l'abbattimento del Meazza.
Inter e Milan in un comunicato stampa sottolineano che è stato superato "il milione di risposte a 7 giorni dal lancio del questionario" con "circa 40.000 utenti unici e oltre 68.000 suggerimenti raccolti". Ma è proprio vero che nove persone su dieci (ma non necessariamente milanesi né tantomeno residenti della zona, visto che il voto online è aperto a tutti) sono convinti della bontà del progetto? Per capirlo abbiamo provato a rispondere alle domande del questionario.
San Siro oggi o il futuro stadio domani: un confronto impossibile
La prima parte del sondaggio chiede all'utente di esprimere un giudizio nel confronto tra "l'area di San Siro e lo Stadio Meazza oggi" e "il nuovo stadio e l’area circostante". Si chiede di votare (da uno a cinque stelle) su diversi parametri. L'attuale stadio è "moderno e innovativo"? Appare "rispettoso della tradizione sportiva di Milano"? È "eco sostenibile, facilmente accessibili a tutti, sicuro per le famiglie"? Offre ai tifosi "un'esperienza di alto livello"? Le stesse domande vengono poste in merito a come "dovranno essere" il nuovo stadio e l'area circostante. In pratica si chiede da un lato di giudicare una situazione di fatto, nota e oggettiva, e dall'altro di esprimere i propri desideri su un ipotetico impianto futuro. Nessuna domanda aperta e nessuna possibilità di esprimere preferenze per eventuali "terze vie" o soluzioni alternative, che risultano quindi già scartate dai club. L'esito non potrebbe essere più scontato.
Le preferenze sui due progetti presentati
La seconda sezione del sondaggio prende in considerazione solo i due progetti finalisti presentati dalle squadre, quello dello studio Populous e quello di Manica. La domanda è "quali elementi dei due progetti preferisci? Del progetto di Populous si può esprimere il proprio parere su "la struttura che ricorda il Duomo di Milano, uno stadio adattabile, capace di integrare le identità dei due storici club nella struttura stessa dell’edificio". Del progetto di Manica giudicare "la struttura ovale dello stadio, la facciata esterna con le foto per rendere omaggio alla storia dei club e alla comunità". Non è data la possibilità di spiegare cosa gli utenti cambierebbero nei due progetti e in che modo. In sostanza, prendere o lasciare. Il tema torna più avanti con un confronto su alcuni aspetti (innovazione, creatività, bellezza del design, unicità, capacità di rappresentare Milano, capacità di rappresentare l’identità delle squadre, un luogo dove andarci con la famiglia, un luogo dove vivere un'esperienza di livello mondiale).
Il masterplan e la vision: scelta multipla tra risposte solo positive
La terza parte del questionario allarga lo sguardo al progetto nella sua interezza domandando "cosa ne pensi del Masterplan del nuovo stadio e della vision dei club?". Si pone finalmente la questione più sentita dai residenti del quartiere e non solo. L'intervento, come è stato ampiamente chiarito dai manager di Inter e Milan, non riguarda solo lo stadio e non sarebbe sostenibile senza la realizzazione di una grande area commerciale con nuove costruzioni, uffici, negozi e parchi. Di fatto una radicale trasformazione della zona su cui i cittadini avrebbero parecchio da dire, come ha dimostrato l'assemblea che si è tenuta martedì 8 ottobre alla sede del Municipio 7.
Ma anche qui il minimo che si può dire è che le domande poste sono decisamente di parte. "Mi entusiasma l'idea che un nuovo stadio renderà unica l'esperienza del match day per i fan e le famiglie", "Mi piace che il nuovo stadio sarà sicuro e rispettoso dell'ambiente", "La costruzione dello stadio rigenererà l'intera area di San Siro", "Il nuovo distretto porterà dei benefici alla città e alla comunità", "Con uno stadio moderno e innovativo i club diventeranno più forti e competitivi" "Sarà un punto d'interesse della città, che permetterà sia ai club sia a Milano di lasciare un'importante eredità per le generazioni future". Queste le posizioni su cui viene chiesto di votare. Difficile se non impossibile qui esprimere un'opinione contraria al progetto.
Tre domande aperte, ma il vero messaggio è nelle premesse
Infine spazio a tre domande aperte. Finalmente gli utenti hanno la possibilità di mettere nero su bianco richieste e opinioni. A una prima lettura si resta però interdetti dalle premesse. Prima domanda: "Il nuovo stadio regalerà un'esperienza senza eguali ai tifosi. Che cosa non deve mancare per renderla migliore durante le partite?". Si parte dal suggerimento, per niente velato, che il nuovo impianto sia la soluzione da adottare e si chiede solo di suggerire cosa servirebbe per migliorare l'esperienza. Seconda domanda: "Il piano di sviluppo rigenererà l'area e porterà nuove opportunità per i residenti del quartiere e turisti. Cos'altro ti piacerebbe ci fosse nel nuovo distretto di San Siro?". Idem come sopra. Bypassando completamente il dibattito in corso sul futuro dell'area, la domanda dà per scontato che il piano avrà effetti positivi sulla zona. Infine viene chiesto come il nuovo stadio e il nuovo distretto "potranno rendere omaggio al glorioso passato dello Stadio Meazza?". Il passato è quindi evidentemente già archiviato, tanto che l'unico interrogativo pare essere sul modo migliore di preservarne il ricordo.
La ristrutturazione del vecchio stadio? Nemmeno prese in considerazione
Agli utenti di fatto non viene mai chiesto se preferirebbero la ristrutturazione del vecchio stadio o il recupero di una parte di esso all'interno della nuova struttura. Solo alla penultima domanda si arriva al punto: "Preferisci l’area di San Siro com’è oggi oppure preferisci un’area rinnovata e simile alle proposte del progetto?". Anche qui viene però esclusa a priori qualsiasi soluzione intermedia, che preveda un recupero anche parziale del vecchio Meazza.
Il meglio arriva con l'ultima domanda. All'utente viene chiesto: "Saresti disposto a dover viaggiare per 100 km per vedere le partite in casa di Milan o Inter per 4 anni in uno stadio con meno di 30mila posti?". Un interrogativo legittimo e senz'altro pertinente. Certo è difficile immaginare che qualcuno possa rispondere in modo affermativo a una domanda posta in questo modo. Il dato viene presentato nel comunicato dei club come "di particolare rilievo" per "la percentuale, superiore all’80 per cento, di tifosi non disponibili a viaggiare per 100 km in stadi di dimensioni inferiori per un lungo periodo di tempo nell’eventualità di una ristrutturazione del Meazza".
La conclusione è che il sondaggio di Inter e Milan mette gli utenti di fronte a due sole opzioni. Tenersi lo stadio così com'è o accettare il progetto che i club hanno già stilato. Pistola alla tempia, risulta davvero difficile rispondere. Ma le opzioni sono davvero solo queste? Il questionario online, più che raccogliere le opinioni di cittadini e tifosi, sembra volerli mettere davanti alle sole alternative possibili per farli arrivare a una conclusione inevitabile. Magari per avere dei dati favorevoli da usare come grimaldello nella discussione con l'amministrazione comunale che nei prossimi giorni entrerà nella fase più calda.