A Milano compare scritta ‘Fontana assassino’, la condanna di Sala: “È intollerabile”
Una scritta a caratteri cubitali con le parole "Fontana assassino" è comparsa nella notte a Milano, in zona Crescenzago, alla periferia del capoluogo lombardo. Lo ha denunciato il presidente leghista del Municipio 2 di Milano, Samuele Piscina, che ha pubblicato sui social le immagini del murale realizzato in via Vittorelli, firmato Pcarc (Partito dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo).
Il riferimento degli autori della scritta è alle migliaia di vittime dell'epidemia di coronavirus in Lombardia e alle presunte responsabilità della giunta regionale nella gestione dell'emergenza. "È un messaggio violento e che incita all'odio", ha denunciato Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega. "L'escalation verbale può portare a derive pericolose e ad atti di reale violenza".
Scritta "Fontana assassino", condanna di Beppe Sala
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha condannato il gesto ed espresso vicinanza al presidente della Regione Lombardia. "Ci viene segnalato un murales ingiurioso nei confronti del governatore Fontana, cui va la mia solidarietà. Milano non può tollerare insulti né toni del genere", ha scritto in un tweet il primo cittadino milanese.
Solidarietà bipartisan al governatore
Anche le opposizioni in Consiglio regionale hanno preso posizione contro gli autori dell'insulto. Il Movimento 5 Stelle lombardo in una nota ha espresso "piena solidarietà al governatore e al gruppo della Lega" ritenendo "doveroso per regola della civiltà e del rispetto prendere le distanze dal murales ingiurioso". La segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani, ha espresso solidarietà ad Attilio Fontana. "Dalla giunta lombarda ci separa una distanza siderale e in questi giorni abbiamo portato avanti la nostra ferma e convinta opposizione ad una gestione della sanità che reputiamo sbagliata – ha commentato Roggiani -, ma per noi la battaglia resta sempre e solo sul piano delle idee. Condanneremo, sempre e comunque, ogni forma di violenza che non ha nulla a che vedere con la legittima dialettica democratica".