A Codogno il forno organizza la spesa sospesa: un carrello in cui lasciare cibo per chi ha bisogno
Un'iniziativa per aiutare chi ne ha bisogno in questo periodo così difficile per tantissime famiglie italiane a causa dell'emergenza coronavirus: accade a Codogno, il paese in provincia di Lodi, dove tutto è iniziato lo scorso 20 febbraio. È qui nel quartiere di San Biagio che la proprietaria di un panificio ha voluto dare vita a questo gesto nato un po' per caso. Monica, questo il nome della proprietaria del forno, lo scorso lunedì al termine della giornata di lavoro si è ritrovata con del pane invenduto e così invece di buttarlo ha deciso di metterlo in alcuni sacchettini e lasciarlo in un cesto davanti al negozio: "Il pane è fresco, lo faccio quotidianamente e quello che avanza va buttato – spiega la proprietaria – e così ho deciso dopo averlo sigillato per bene di lasciarlo magari a qualcuno che ne avesse bisogno".
Una sera ho lasciato del pane all'esterno del forno e qualcuno l'ha preso
E così è stato, perché il giorno dopo quando si è recata nel panificio ha trovato il cesto vuoto, segno che forse c'era davvero qualcuno che ne aveva bisogno. E allora ha deciso di mettere in piedi una vera e propria "spesa sospesa", questo il nome dell'iniziativa, lasciando un carrello all'esterno del panificio nel quale ognuno può mettere del cibo confezionato per chi ne ha bisogno: "Chiunque, quando va a fare la spesa in qualsiasi supermercato, può mettere qualcosa come un pacco di pasta, una scatola di piselli o del tonno – spiega Monica – lascio il carrello davanti all'ingresso del forno in modo tale che chi ha bisogno ma preferisce non darlo a vedere si può servire".
A Napoli c'è il panaro solidale
Una iniziativa simile è nata qualche giorno fa a Napoli dove è comparso un "panaro solidale", ovvero il tipico cesto calata dai balconi della città partenopea, dove poter lasciare del cibo a chi ne ha bisogno. Anche in questo caso è stato lasciato un cartello che recita: "Chi può, metta. Chi non può, prenda". Un invito insomma a chi ha più disponibilità economiche a lasciare del cibo per chi, invece, dopo quasi venti giorni di serrata nazionale, inizia a risentire delle difficoltà economiche. Una risposta solidale che "sconfessa" così gli inviti arrivati a mezzo social nei giorni scorsi ad "assaltare" i supermercati lanciati a spronare gli indigenti. Un invito, quest'ultimo, sconsiderato e folle che ha fatto scattare l'identificazione di diverse persone (per lo più in Sicilia), ma che aveva messo in allarme anche in Campania.