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Sesto San Giovanni, in corsia arriva il traduttore arabo per leggere ricette e refeti

Quando non si conosce la lingua può essere molto difficile muoversi in un ospedale. Per questo la comunità islamica ha organizzato una staffetta di volontari che collaboreranno con l’ospedale di viale Matteotti, garantendo assistenza a chi parla in arabo.
A cura di Va.Re.
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Quando non si conosce la lingua può essere molto difficile muoversi in un ospedale: prenotare una visita, leggere un referto, capire una diagnosi può essere difficile per chi parla italiano, figuriamoci per i migranti che ancora non padroneggiano bene la nuova lingua. Per questo la comunità islamica ha organizzato una staffetta di volontari che collaboreranno con l'ospedale di viale Matteotti, garantendo assistenza a chi parla in arabo. Così ha raccontato l'iniziativa al quotidiano la Repubblica Sabrina Doulmadji, da 16 anni residente a Sesto: "All'inizio è stata una cosa spontanea per aiutare i pazienti di lingua araba che non riuscivano a dialogare con i medici per le difficoltà linguistiche. Poi abbiamo proposto all'ospedale di strutturare un po' di più l'intervento e siamo arrivati a firmare una convenzione".

Per ora sono cinque le persone che aiutano a tradurre dall'arabo all'italiano e viceversa tra corsie e ambulatori. "Stiamo però cercando altri volontari – continua Sabrina – che si uniscano a noi, perché abbiamo capito che il nostro servizio di traduzione e anche di mediazione culturale è molto richiesto. Andiamo anche in ginecologia, dove le donne vanno a farsi visitare e a partorire. E qui le usanze dei nostri Paesi e quelle italiane sono diverse, quindi c'è molto bisogno di qualcuno che proponga una mediazione". A chi si unirà al progetto la moschea di Sesto San Giovanni offrirà un corso di formazione gratuito.

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