200 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sanità, via libera alla riforma voluta da Roberto Maroni

Nella notte il Consiglio regionale della Lombardia ha dato il via libera alla riforma del sistema sanitario regionale fortemente voluta da Robero Maroni. A votare a favore tutto il centrodestra, che ha fatto del provvedimento uno dei principali punti del programma elettorale, contrari Pd, M5S e Patto civico.
A cura di Va.Re.
200 CONDIVISIONI
Immagine

Nella notte il Consiglio regionale della Lombardia ha dato il via libera alla riforma del sistema sanitario regionale fortemente voluta da Robero Maroni. A votare a favore tutto il centrodestra, che ha fatto del provvedimento uno dei principali punti del programma elettorale, contrari Pd, M5S e Patto civico. La riforma mette radicalmente le nella governance del sistema sanitario, introducendo numerose novità. Una riforma che per Maroni "migliora i servizi e aumenta i controlli". E così ha commentato il governatore al termine delle votazioni, visibilmente soddisfatto: "Oggi si chiude la fase 1; da settembre saremo al lavoro per la fase 2: il reddito d'autonomia". Tra le altre cose la riforma da possibilità di fondere i due assessorati alla Salute e alla Famiglia in un'unico dicastero regionale.

Nuovi ambulatori e strutture: "Più vicini ai pazienti"

Con la riforma nasceranno nuovi mega ambulatori (Aft, sigla che sta per aggregazioni funzionali territoriali, e le Uccp, unità complesse di cure primarie) con medici di famiglie che garantiranno assistenza primaria ai pazienti, ma anche cure per malattie croniche, controlli, prelievi, radio ed ecografie. Poi ci saranno i Pot, presidi ospedalieri territorali, strutture dove ricoverare i malati che dopo un intervento hanno bisogno di essere seguiti o di riabilitazione, svuotando così le corsie dei reparti ospedalieri.

Novità per i ticket

Nel provvedimento approvato notte tempo rientrano anche importanti novità per i ticket sanitari, che saranno rimodulati in base al reddito. Da ottobre riduzioni per chi guadagna fino a 18.000 euro, da gennaio tagli alla spesa anche per i redditi superiori ai 30.000 euro l'anno.

Arrivano le Aziende sociosanitarie territoriali

Riformato anche lo statuto di tutti gli ospedali regionali, che diventeranno Aziende sociosanitarie territoriale. Ogni ospedale sarà diviso in due unità amministrative. Una parte che si occuperà dei ricoveri, l'altra che si occuperà dell'assistenza ai cittadini in stretta collaborazione con i medici di base. Così da oggi per avere servizi come l'assistenza domiciliare ad anziani, disabili, malati cronici le famiglie e i malati dovranno rivolgersi agli ospedali. Le Asl saranno poi ridotte da 16 a 8 cambiando di nome in Ats, perderanno come si è visto i servizi territoriali, limitandosi a compiti di controllo e programmazione, trasformandosi in Agenzie di tutela della salute. Nascerà inoltre un unico polo pediatrico, comprendente gli ospedali Sacco, Buzzi, la Clinica Macedonio Melloni e il Fatebenefratelli.

200 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views