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Punto da un calabrone, cacciatore muore per choc anafilattico nel bergamasco

Un cacciatore di 51 anni è morto due giorni dopo essere stato punto da un calabrone mentre ripuliva un prato. L’uomo era andato subito in choc anafilattico e oggi è deceduto all’ospedale ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Roberto Frigeni, 51enne di Bracca, è morto oggi all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo a seguito di una puntura di un calabrone. Frigeni, un cacciatore, è stato punto dall'insetto ed è andato in choc anafilattico martedì, quando si trovava vicino a un roccolo a Spino al Brembo, vicino Zogno. Secondo quanto riferito, l'uomo stava ripulendo il prato e facendo questa operazione ha urtato nell'erba un nido di insetti.

Il cinquantunenne è stato ricoverato martedì in gravissime condizioni e in coma farmacologico. Dopo la puntura dell'insetto il cacciatore era andato in choc anafilattico e ha subito perso conoscenza. I soccorsi sono stati immediati, facendo intervenire anche un elicottero.

Frigeni aveva accompagnato un amico al roccolo che si trova a circa 15 minuti di distanza dalla strada comunale. Il cacciatore si era reso disponibile per dare una mano al suo amico per pulire il prato. Secondo quanto ricostruito da alcuni giornali locali, il calabrone ha punto l'uomo dopo che quest'ultimo aveva urtato il suo nido con un tagliaerba. L'amico ha subito chiamato i soccorsi, permettendo così un intervento immediato dei sanitari. Per recuperare il cacciatore è stato però necessario ricorrere all'elicottero in quanto il punto in cui si trovavano i due erano distante dalla strada.

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