Nessun compagno vuole dormire con lei: ragazza disabile rinuncia alla gita di classe
Una terza media di un istituto di Legnano ha in programma una gita in Austria. In classe c'è anche una ragazza di 14 anni autistica, ma nessuna delle sue compagne vuole dormire con lei. "Chi la prende in stanza? Chi di noi si prenderà la responsabilità?", cominciano a chiedersi i ragazzi su Whatsapp. Le conversazioni degli alunni arrivano anche alle orecchie dei genitori della ragazza, che decidono di far restare a casa loro figlia.
"Questo scarso gradimento nei confronti di mia figlia ha cominciato a preoccuparci perché vedevamo che la distanza tra lei e le altre si ampliava a e un momento di gioia rischiava di trasformarsi in un possibile dolore per lei", racconta il padre. I genitori hanno parlato con gli insegnanti e si è svolto anche un consiglio di classe in cui si paventava la possibilità di annullare la visita in Austria. Stando al loro racconto, volevano cercare di far cambiare idea ai compagni di classe della ragazzina, ma sembra che alla fine il viaggio si farà lo stesso. E senza loro figlia. "Le istituzioni da quel momento sono sembrate totalmente assenti lasciando la decisione in mano ai genitori e senza assumersi responsabilità. Un paio di giorni fa è anche arrivato un bollettino per il saldo della gita. Vorrà dire che lo pagheremo, non è un problema", raccontano ancora i genitori.
Il caso è arrivato anche in Regione e la consigliera del Movimento 5 Stelle, Paola Macchi, ha parlato di "discriminazioni e cyber bullismo". "Quello di Legnano – ha detto la consigliera – è un caso emblematico, purtroppo uno dei rari emersi in Lombardia che ci ricorda che il fenomeno sotterraneo del bullismo e della discriminazione verso bambini e ragazzi ritenuti ‘diversi’ dai loro compagni a scuola continua mietere vittime ed è lontano dall’essere risolto. In questo caso – aggiunge – la giusta e doverosa battaglia di due genitori coraggiosi ha ottenuto come risultato solo un ulteriore isolamento da parte dei compagni della ragazza". La proposta è quella di annullare per tutti la gita "in modo che i ragazzi comprendano la profonda ingiustizia e disumanità del loro comportamento".