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Morte di Domenico Maurantonio, l’avvocato della famiglia: “Nuovi indizi nelle indagini”

A tre mesi dalla misteriosa morte dello studente 19enne precipitato dal quinto piano di un hotel milanese mentre era in gita scolastica con la scuola, il legale della famiglia parla di un particolare decisivo nella ricostruzione di quella tragica notte. Il padre intanto si sfoga: “Siamo stati lasciati soli dai suoi amici”.
A cura di Angela Marino
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Dopo mesi di stallo delle indagini e di silenzio intorno alla vicenda della morte di Domenico Maurantonio, lo studente 19enne precipitato dal quinto piano di un hotel mentre era in gita scolastica a Milano, è proprio il padre del giovane a rompere il silenzio. Al settimanale Il Giorno, Maurantonio affida le sue riflessioni sul senso di mancanza e di vuoto per la perdità di Domenico, che proprio nei mesi di vacanza e solitudine si sente più acuto. "La prima estate senza Domenico è stata un tempo sospeso tra l’attesa e lo strazio – confessa – I mesi di ferie sono così, è normale che l’attività di indagine rallenti, ma sappiamo che non siamo stati dimenticati. Noi siamo qui, aspettiamo, fiduciosi, ci hanno fatto delle promesse".

Uguale sostegno non è stato dimostrato – si sfoga Maurantonio padre –  degli amici e dai compagni di scuola di Domenico che l'uomo accusa di essere spariti lasciando sola nel proprio dolore la famiglia. Intanto il legale della famiglia Maurantonio si sbilancia rivelando esserci nuovi elementi nelle indagini. Si tratterebbe proprio di quella testimonianza che potrebbe fare definitivamente luce sui fatti. Quella ricercata più volte nelle dichiarazioni dei compagni di classe del ragazzo e mai trovato. Secondo l'avvocato alla tragica morte del 19enne avrebbero assistito delle persone. "Persone – precisa il legale – Non necessariamente compagni di scuola".

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