video suggerito
video suggerito

Milano, i carabinieri in borghese vanno a provare lo strip club

Nelle carte dell’inchiesta su due noti locali di spogliarello a Milano, le testimonianze dei militari sotto copertura che per conto della Procura sono andati negli strip club e nei privé.
A cura di Redazione Milano
706 CONDIVISIONI
Immagine

Lo sbirro vero, quello che indaga sul territorio, ce lo insegnano anni di telefilm americani, deve provare sulla sua pelle le esperienze, ‘calarsi' nel personaggio sotto copertura. A volte con rischi, a volte , invece, con (relativi) piaceri. È il caso di un gruppo di carabinieri spedito a verificare, in uno strip club al centro di Milano, se vi fossero reati di pubblica decenza. La storia è raccontata dal sito Giustiziami. Il locale è l'Extasìa, zona largo Augusto, a pochi passi dal Tribunale di Milano. Cosa bisogna dimostrare? Presto detto: che le ragazze vadano ben oltre l'esibizione sexy ma anzi ‘estendano' il loro spettacolo, in privé, a piaceri ben più decisi: rapporti sessuali, addirittura orge. Quattro militari della Benemerita si presentano a verificare di persona, su mandato della Procura milanese. E così, luogotenente, appuntato, tenente e maresciallo entrano nel locale e poi nel privé.

Strip club a Milano: dallo spettacolo sexy al sesso

Sono le testimonianze dei militari dell'Arma dei Carabinieri il lato ‘gustoso' della vicenda. C'è Alessia che "spontaneamente si poneva a cavalcioni del militare strusciando il seno contro il viso e il torace del militare…Rimasta nuda,mimava movenze sessuali, strofinando il seno sul viso del militare. Si specifica che il militare aveva più volte l’opportunità di toccare i fianchi, le cosce e poi di accarezzare tutto il corpo, cosa che la ragazza gradiva".E poi c'è Rebecca, "avvinghiata al militare, abbassandogli la cerniera dei pantaloni e inserendovi una mano sino a toccargli ripetutamente il pene…poi cercava ripetutamente di farsi toccare più volte l’organo genitale". Se Valentina in arte Lulù "strusciava il proprio bacino sul pube del militare, toccandolo tra le gambe e in particolare massaggiandogli il pube, il torace e i capezzoli", Maria, di un altro locale sotto indagine, il Lap Zeppelin " lecca il lobo dell’orecchio sinistro e invita (il militare, ndr) a toccarla ovunque".

Le relazioni di servizio dei carabinieri, racconta ancora Giustiziami, portano a operazione delle forze dell'ordine e al processo. In primo grado, il Tribunale di Milano assolve tutti con la formula “il fatto non sussiste”. In Appello va diversamente: tutti condannati. Compreso un carabiniere, pizzicato a collaborare coi gestori dei locali. Ora la parola finale toccherà alla Corte di Cassazione.

706 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views