Lombardia, la Regione paga le spese legali a chi si difende sparando

Tutti i cittadini lombardi che saranno accusati di "eccesso colposo di legittima difesa" saranno difesi dalla Regione. O meglio, gli saranno pagate tutte le spese legali. In soldoni, chiunque si difenderà da un'aggressione, ad esempio, sparando al proprio carnefice, ladro, o chiunque esso sia, sarà tutelato economicamente dalla Regione. È questa l’ultima decisione del governatore Roberto Maroni, che assieme all’assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, ha presentato il progetto di legge approvato dalla giunta per il contrasto alla criminalità, con tanto di creazione di un fondo di 50mila euro. "Noi stiamo dalla parte di chi si difende e per colpa di una norma distorta passa per colpevole. Noi siamo sempre i primi, siamo sempre avanti e anticipiamo gli altri", ha spiegato il presidente della Regione.

Insomma, un provvedimento con il quale il Pirellone si mostra a favore di quei cittadini che, come è accaduto negli ultimi tempi, si trovano indagati o processati per essersi difesi da soli da aggressioni o rapine. Tale decisione, che si collega alla legge di stabilità regionale approvata lo scorso dicembre, farà parte di una legge che rottamerà le due precedenti, emanate in tema di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità. Ma con qualche novità: la norma sarà infatti estesa anche alle vittime di estorsione che rientrano nel fondo regionale di prevenzione del fenomeno dell’usura, e  ci saranno contributi agli enti locali per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni confiscati alla criminalità e riassegnati.

La legge non dovrà diventare causa di giustificazione

Dall’opposizione, per il momento, non ci sono stati molte polemiche, anche se il centrosinistra ha mostrato qualche perplessità: "La legittima difesa è un tema da maneggiare con estrema attenzione, non certo alla Matteo Salvini. La legge regionale non deve diventare un modo per giustificare comportamenti illegali e, dall’altro lato, occorre essere certi che la Regione non patrocini anche chi alla fine risulta davvero colpevole", ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione, Enrico Brambilla.