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La Milano der Monnezza Tomas Milian. E Salvini lo saluta: “Altro che cinema di Serie B”

L’attore resta legato anche alla storia di Milano, per aver lavorato in due film polizieschi ambientati nel capoluogo lombardo. Il primo è “Milano odia: la polizia non può sparare”, il secondo è “Banditi a Milano”.
A cura di En.Ta.
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E' morto Tomas Milian, noto al pubblico per aver interpretato al cinema il ruolo del romanissimo Er Monnezza. Ma l'attore resta legato anche alla storia di Milano, per aver lavorato in almeno tre film polizieschi ambientati nel capoluogo lombardo. Il primo è "Milano odia: la polizia non può sparare", del 1974 e diretto da Carlo Lenzi, considerato uno dei più violenti noir italiani. Milian interpretava il personaggio del delinquente Giulio Sacchi. Rimane celebre una sua frase: "Ci vogliono prove grandi come il grattacielo della Pirelli per mandare uno all'ergastolo. Credetemi qua si può fare di tutto, quando c'è questo". Il secondo film milanese di Milian è Banditi a Milano, del 1968 e diretto da Carlo Lizzani, parla delle imprese criminali della banda Cavallero. Milian interpreta il commissario Basevi. La pellicola è stata inserita tra i "100 film italiani da salvare", un progetto che intende segnalare 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978. Il terzo film da segnalare è "Il Giustiziere sfida la città", del 1975  diretto da Umberto Lenzi, in cui Milian interpreta l'ex bandito "Rambo". Celebre una sua frase: "Guarda, Conti, che la vita è un buco: si nasce da un buco, si mangia da un buco, si caca da un buco e si finisce in un buco. E da questo buco qua (la pistola che impugna Rambo) dipende se adesso finisci nell'ultimo buco…".

Salvini: "Buon viaggio Tomas Milian"

Anche Matteo Salvini ha voluto salutare Tomas Milian: "Buon viaggio mitico Er Monnezza. Altro che "cinema di serie B", quello era spettacolo vero!", ha twittato. Sui social già nel 2013 il leader della Lega Nord aveva citato una frase (non proprio elegantissima) di Tomas Milian: "Chi si estranea dalla lotta, è un gran figlio di m…".

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